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Specialità Karnezis: «Higuain, non ti temo»

Quando gli chiedi se teme Higuain e lui, con la faccia scura, ti risponde «io non ha paura di nessuno» inquadri subito Orestis Karnezis. Il portiere della nazionale greca, oggi all’Udinese, ha visto già troppi film e non può temere un Napoli ferito, la concorrenza di un portiere, Scuffet, che da queste parti a 18 anni è un idolo, la forza degli attaccanti della Serie A, se con un balzo ha fermato Messi e battuto il Barcellona con il piccolo Granada: «Quella partita non la scorderò mai. Ci siamo guadagnati la salvezza in casa nostra (1-0). Presi tutto, ma la cosa più difficile fu la punizione all’incrocio di Messi, bloccai anche quella».

Ora è a Udine dove per Stramaccioni è il numero 1 e ha spodestato il campioncino locale creato da Guidolin: Scuffet. Come la vive?
«La cosa più significativa è che ci sono 3, forse 4 portieri di alto livello se includo anche Meret. In tutte le squadre ogni portiere vuole giocare. Il posto non è di nessuno, chi gioca ogni domenica sostiene un esame durissimo. Il mio obiettivo è aiutare l’Udinese a vincere. Il mio motto è far capire ai compagni della difesa che devono stare sicuri. Il portiere deve infondere sicurezza. Scuffet, ha talento e i presupposti per diventare un grande portiere».
Duro lavorare in così tanti?
«Per fortuna abbiamo due preparatori bravi».
Lei è esploso tardi: perché?
«Perché in Grecia ai portieri giovani non viene data fiducia. Io vengo da Corfù, mi sono fatto le ossa a Creta, giocando anche in D, poi sono arrivato al Panathinaikos e ho vissuto le coppe, che mi mancano, e le grandi sfide».
Che cos’è il derby con l’Olympiacos?
«E’ tornare a casa vivo… Scherzo, ma non tanto. Tutta Atene lo aspetta. Il fanatismo è pazzesco, la tensione incredibile».
Perché tanti greci in A?
«Per crescere in un campionato superiore e la A lo è».
Manolas è così bravo?
«Sì, ha talento, e già ad alto livello».
L’Olympiacos può far paura alla Juve?
«La Juve è favorita e credo possa fare molta strada in Champions. Loro sono un buon gruppo, tosto e Mitroglou lo vedrei bene qui».
Chi sono i suoi amici greci?
«Ho giocato con Lazaros, conosco bene Torosidis, sono vicino a Moras, lo siamo stati tutti al Mondiale. La battaglia non è finita».
Chi era il suo mito?
«Van der Sar. Oggi mi piace Diego Lopez e Buffon è sempre Buffon».
Invidia Kone per la splendida fidanzata?
«No, io voglio il meglio e Silia, che vive qui con me, è di Atene e lo è».
Quali italiani ammirava?
«Totti e Di Natale, che finalmente è un mio compagno».
Che cosa le ha insegnato il Mondiale?
«Era il primo, quindi non si scorda mai. Il top».
Messi peggio noi italiani o voi greci, in tutti i sensi?
«Voi siete un grande Paese. Dobbiamo essere ottimisti».
Lei ha giocato nella Liga. Meglio della Serie A?
«Più difficile, soprattutto per un portiere. Il ritmo è più alto, c’è più velocità».

La Gazzetta dello Sport

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