NEWS

Lo Monaco: “Questo clima da inquisizione, in questo momento, non aiuta per nulla il Napoli”

In vista di Napoli-Palermo, la redazione di NapoliSoccer.net ha contattato l’ex dirigente del Palermo Pietro Lo Monaco. Nell’intervista che potete leggere di seguito il direttore Lo Monaco ha parlato del momento difficile del Napoli, provando a spiegare come dovrebbe muoversi la società Napoli per uscire da questa situazione. Ha accennato all’ipotesi remota di un addio a stagione in corso del tecnico Rafa Benitez. Di seguito l’intervista completa.

Questo periodo di crisi del Napoli è da attribuire più alle scelte tecniche oppure alla società che in fase di campagna acquisti non ha fatto nulla per rafforzare questa squadra?
“E’ sbagliata la linea progettuale, Benitez non può fare l’allenatore, il manager e scegliere i giocatori. A Napoli, dopo otto anni fatti bene e passati a bazzicare le zone alta della classifica, la gente aspettava lo scudetto e invece questa non è assolutamente una squadra che può competere per le prime posizioni del campionato. E’ da stupidi stare qui a cercare i colpevoli di questa crisi; è un momento difficile, bisogna rimboccarsi le maniche, stringere i denti e ricostruire quel pizzico di morale che manca alla squadra. I processi dopo poche giornate servono solo a destabilizzare ancora di più l’ambiente, ma ripeto che questa squadra è sotto le potenzialità di Juventus, Roma ed anche Inter”.

A Dimaro il presidente De Laurentiis aveva detto di puntare allo scudetto, ad oggi il Napoli dista già sei punti da Juventus e Roma, secondo l’obiettivo scudetto è ancora alla portata del Napoli?
“Facendo un discorso assoluto e non di episodi, ti dico che la squadra azzurra è un gradino al di sotto di Juventus e Roma; perciò avendo davanti a se già due squadre di grande spessore, la vedo molto difficile che il Napoli possa competere per lo scudetto. Per puntare al campionato gli azzurri devono avere un organico importante, alla squadra azzurra mancano tre o quattro giocatori che trasmettano personalità e carisma a tutto il gruppo. Ci sono tredici nazionali, tanti buoni giocatori, ma calciatori di livello importante con i cosiddetti attributi in questo momento al Napoli mancano. Se ad agosto a centrocampo fosse arrivato Mascherano, in mezzo al campo avrebbero risolto tanti problemi. Servivano, inoltre, un centrale difensivo di livello e due terzini di spessore. Mi piange il cuore vedendo che contro lo Sparta Praga una squadra come il Napoli, che lotta per vincere il campionato, si schiera con una linea di difesa a quattro composta esclusivamente da centrali difensivi. Una squadra che lotta per lo scudetto non può avere queste defaillances all’interno dell’organico. La rosa del Napoli è una buona rosa, ma mi spiace contraddire il pensiero del presidente De Laurentiis, questo Napoli non è da scudetto. A peggiorare il tutto si mette anche il clima da inquisizione, da tribunale e da giudici, che in questi giorni si vive a Napoli”.

Quando una squadra inizia ad avere un trend negativo, la società come deve affrontare il momento?
“Dal momento che la società ha affidato tutto nelle mani di Benitez, spera che sia l’allenatore a dare la scossa alla squadra, ma al momento la società deve essere vicina all’allenatore e far sentire la propria presenza. Una società deve avere una propria forza indipendentemente dall’allenatore che gestisce la squadra, deve avere una propria forza grazie alla quale confrontarsi e supportarsi con lui. Adesso è un periodo difficile, in cui la società al tempo stesso deve supportare l’allenatore e risvegliare la fame di vittoria del tecnico e stimolare con le giuste motivazioni i calciatori. La società adesso deve ricreare gli entusiasmi in una piazza che si sta avviando pericolosamente verso un campionato di disfattismo e non propositivo, come in tanti si auguravano. Cosa facevo io in questi casi?Tutti zitti, che parla la società. In questo modo la società gestisce il momento no e contestualmente fa sentire la presenza al tecnico e ai giocatori, prima con consigli dolci e poi partendo con altre iniziative”.

Direttore, qualcuno chiede la testa di Benitez. In questa situazione fino a che punto dura la pazienza della società e fino a che punto dura quella dell’allenatore?
“E’ brutto dopo quattro partite contestare un tecnico che a Napoli osannavano tutti. Capisco il pessimismo, ma da qui a cambiare l’allenatore ne passa. In questi casi bisogna andarci con i piedi di piombo, le analisi vanno fatte prima da soli, e poi, dopo i consigli e i consulti, vanno rifatte analizzando lo status quo. Capisco i pericoli che si temono, ma è sbagliato cambiare il tecnico a campionato in corsa, questa squadra l’ha scelta e costruita lui. Se poi arriva un altro e la squadra non si adatta al nuovo credo di questo allenatore, cosa fa De Laurentiis? Cambia tutta la squadra? Per me è sbagliato cambiare il tecnico ora: per questo motivo non vedo alcun allenatore che possa sostituire lo spagnolo a Napoli. Se invece facciamo un discorso più ampio in cui diciamo di parlare di un eventuale addio di Benitez a fine campionato, allora ti dico che un grande tecnico è “el Loco” Bielsa, che al primo campionato in Francia è già primo in classifica con il Marsiglia (nonostante la campagna acquisti non lo abbia soddisfatto, ndr). A livello italiano vedo benissimo Montella. Allenatori bravi ci sono e sono anche tanti, ma ti ripeto, esonerare adesso Benitez sarebbe assolutamente la cosa più grave”.

Ci fa un commento sul campionato del suo Messina?
“Abbiamo perso l’ultima di campionato, ma abbiamo dato una soddisfazione enorme ai nostri tifosi: vincere il derby contro la Reggina, cosa che non capitava da anni. Gli ultimi due campionati li abbiamo vinti, ma adesso ci siamo posti come unico obiettivo quello di mantenere la categoria e toglierci qualche soddisfazione qua e là. Vedremo – conclude il direttore Lo Monaco a NapoliSoccer.NET – se nel prossimo futuro possiamo ambire a qualcosa di diverso”.

Fonte: NapoliSoccer.NET

Commenti
Segui il canale PianetAzzurro.it su WhatsApp, clicca qui