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Morte Ciro Esposito, De Santis al pm: “Ho sparato io, ma per paura”

NAPOLI – «Ho avuto paura e ho sparato». È quanto afferma Daniele De Santis, accusato dell’omicidio di Ciro Esposito, nella ricostruzione dei fatti del 3 maggio consegnata agli inquirenti in un fax. De Santis aveva sempre sostenuto di non avere fatto fuoco, già nell’interrogatorio di garanzia. Nella lettera con cui ricostruisce i fatti del 3 maggio mandata per fax alla Procura, De Santis dunque ammette per la prima volta di avere sparato. Nel fax l’ex ultrà della Roma e attivista neofascista spiega di non essere nelle condizioni fisiche di sostenere l’interrogatorio fissato per il 9 ottobre. «Non sono un mostro», aggiunge nella lettera, dichiarandosi «non ancora pronto». “Gastone” prende tempo in vista del colloquio coi magistrati e adducendo anche motivi di salute chiede che gli venga concessa la possibilità di riflettere ulteriormente su quanto accaduto la sera del 3 maggio prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, anche se già parla di «rissa» e dice d’essere stato «sopraffatto», ricalcando l’ultima perizia del Racis. Dunque De Santis sparò contro i tifosi napoletani sino a quando la sua pistola non si inceppo’, e fu a sua volta ferito ad una gamba. Resta il giallo delle coltellate, refertate a Viterbo e a Regina Coeli ma non al Gemelli dove De Santis fu subito soccorso assieme ai quattro napoletani da lui feriti, tra cui il giovane Ciro Esposito, spirato 50 giorni dopo. Gli inquirenti sarebbero intenzionati ad andare Viterbo dove è ricoverato all’ospedale Belcolle.

Corriere del Mezzogiorno

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