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Inter, Mazzarri guarda avanti: col Saint Etienne tornano Osvaldo, Nagatomo e Guarin

MILANO – L’Inter torna ad allenarsi e a confrontarsi con le sue paure. E, senza conoscere quanto veramente può dare sul campo. Perché finora le prestazioni sono state discontinue, troppo, per avere certezze su cosa è e cosa può dare questa squadra ai tifosi, al suo allenatore, alla classifica. Nonostante le frasi di facciata, che farebbero pensare ad un gruppo di gran carattere, i giocatori lentamente stanno perdendo anche quel briciolo di autostima acquisita durante le gare contro Napoli e Sampdoria. Quando l’Inter è lì per fare il salto di qualità – in questo caso Parma – casca, e anche male.

Il fragoroso tonfo del Tardini ha lasciato profonde insicurezze. I calciatori si sentono spaesati. La situazione è delicata, di non facile soluzione. Per questo, Walter Mazzarri, che si è accorto del momento, ha preferito non ‘sgridare’ i suoi guerrieri, piuttosto lavorare sul morale e sulla testa dei giocatori. Il discorso fatto alla squadra punta a risollevare il morale e a togliere dalla mente dei giocatori pensieri negativi. Il concetto della chiacchierata di Appiano è stata che la vera Inter non è quella scesa in campo a Parma, ma quella vista contro il Napoli e la Sampdoria.
Il tecnico sta cercando con intelligenza e con estrema delicatezza di rimettere la stagione dei nerazzurri sui binari giusti. Per farlo la prima cosa è ritrovare l’identità, poi sperare che qualche infortunato rientri a breve.

Già per la partita di Europa League contro il St. Etienne (giovedì) si dovrebbero rivedere tra i convocati Osvaldo, Nagatomo e Guarin. Non è escluso che possano anche scendere in campo da titolari. La decisione sarà presa solo dopo la seduta di rifinitura a ridosso della sfida. Una gara da vincere, primo perché in tribuna ci sarà anche il presidente Erick Thohir, secondo perché conquistando i tre punti l’accesso al turno successivo di coppa sarebbe certo. E, quindi, ci sarebbe più spazio per pensare solo al campionato. Mazzarri punta a questo, ma sa anche di essere tenuto sotto stretta osservazione nonostante le parole di vicinanza espresse dal suo datore di lavoro tra sabato e domenica. Un presidente che non decide di pancia. Ma quando i risultati continuano a mancare…  Insomma, come cantava Aretha Franklin è il caso di dire ‘a little prayer’ per non vanificare la stagione.

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Fonte: Repubblica

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