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Corbo: “Sos, la fascia sinistra è scoperta. Il futuro del Napoli in tre punti”

La monotonia del campionato è finalmente interrotta. Riprende con tre novità. Una Roma ancora molto forte ma vulnerabile, ha perso in 6 gare 4 punti sul Napoli. L’arrivo di Mancini, a dimostrare che non si vince senza allenatori vincenti. La ritorno di Benitez nella galleria dei personaggi di vertice, con una rimonta in sperata: 11 punti in sei gare..
Ci sono tutte le condizioni per assistere ad un pirotecnico finale del 2014. Bisogna rassegnarsi solo alle interferenze del giornalismo creativo: leggo già illazioni sugli acquisti. Come se in primavera ed estate non fossero stati indicati nomi a tonnellate, senza che ne sia stato centrato uno.
Di un acquisto non si deve certo scrivere solo dopo la firma del contratto. Anzi. Un buon cronista può e deve anticipare le informazioni sulla trattativa. Indicando però almeno un dettaglio: la sede di un incontro, chi della società ha parlato e con chi, una dichiarazione tra virgolette di conferma. Qualcosa che sostenga l’indiscrezione. Con puerile baldanza spesso i giovani del web si avventurano in illazioni: sembra, si dice, secondo informazioni…
Frittate d’aria.
In attesa di notizie, insisto notizie, penso che sia molto interessante osservare quanto avviene tra le quinte del Napoli. La novità è questa: la rimonta costringe De Laurentiis a scoprire le sue carte. Qual è il suo progetto, quindi? È quanto sul Graffio si discute da tempo. Ho ribadito il tema nell’articolo per la pagine di Repubblica-Napoli.
NON solo l’Inter di Mancini, il campionato aspetta il Napoli. L’Italia del calcio è curiosa di sapere dove potrà arrivare Benitez con giocatori riemersi dal pessimo avvio e quali siano i progetti del club. A dieci anni dalla rifondazione, si attrezza per diventare un grande Napoli o preferisce con risultati discontinui il grigiore di una classifica medio-alta in Italia? Finora De Laurentiis ha nascosto umori, deludioni, strategie lanciando una sventagliata di teewt dal mondo. Già, ma adesso che vuol fare?
Nessuno sa che cosa sia davvero successo la scorsa estate. Nel giro di un mese, il Napoli cambiò. Lasciava girare grandi nomi senza prenderne uno. Mandava Bigon in viaggio d’avventura per l’Europa a titolo dimostrativo: come le Frecce Azzurre dell’Aeronautica. In realtà, smise di investire. Un mercato più confuso che avaro lo ha escluso dalla Champions. Al centro della scena si è solo intravista la scissione: De Laurentiis in California in una nuvola di misteri e affari, Benitez con bagagli pronti a Napoli e testa a Liverpool. Come dire: la fine imminente di un progetto.
Fermi tutti, le improvvise vittorie costringono De Laurentiis e Benitez al confronto. A scoprire i rispettivi piani. Senza che dicano una sola parola, si leggerà il futuro del Napoli osservando le loro mosse. Tre. Una legata all’altra. Il mercato di gennaio, il rinnovo di Benitez, il restauro del San Paolo.
Il mercato. Non occorre solo un sosia di Insigne. Impossibile infatti trovare un giocatore di pari creatività in attacco e con lo stesso altruismo in copertura. Il Napoli deve ricostruire la catena di sinistra. Al momento c’è Mertens che gioca più avanti e non copre, è anche uscito in barella durante Belgio-Galles, grande spavento, è svenuto ma si è subito ripreso. Tornerà forse con un collarino. C’è Britos che in una difesa a 4 sbanda e non propone mai. Mancherà Ghoulam: parte per la Coppa d’Africa. Il torneo, spostato dal Marocco alla Guinea Equatoriale, va dal 17 gennaio all’8 febbraio. Ghoulam partirà almeno una settimana prima. Non giocherà quindi il 10 con la Juve, né con la Lazio a Roma, con Genoa e Udinese in casa. Giova ricordare che il Napoli proprio sulla fascia sinistra crea quel gioco che Callejon conclude in parallelo a destra. È urgente almeno un acquisto importante. Uno che svolga le due fasi. Inutile far nomi: ne verranno a migliaia. Meglio l’identikit: giocatore di sinistra con corsa lunga e dribbling per l’uno-contro-uno, assist pulito e buona resistenza per la fase passiva. Lo sceglie De Laurentiis con i suoi troppi consulenti o Benitez con pieni poteri di manager? Solo la seconda ipotesi certifica l’intesa ritrovata e il rinnovo del contratto. Altro passaggio delicato è la Supercoppa del 22 dicembre con la Juve a Doha, capitale dello stato del Qatar. Una vittoria renderà Benitez insostituibile, e più costoso. Un club ambizioso non può prescindere da un allenatore di rango. Persino l’avaro Thohir si è convinto: basta provincialismi, brucia milioni per scommettere su Mancini, allenatore che sa vincere, che adotta il 4-2-3-1 come Benitez, che parla in inglese e non sbianca dinanzi a Internet.
Una mossa chiama l’altra: in prospettiva il rinnovo di Benitez ripropone due progetti svaniti. Strutture con vivaio organizzato e stadio da rifare, secondo norme e tempi dell’ultimo accordo. I tifosi si erano annoiati, la società l’ha capito, i prezzi popolari di domenica con il Cagliari sono tempestivi. Ma si annunciano nuove fiammate, per fortuna. La A promette molto, con Napoli e Inter in rilancio. Altrettanto il mercato che chiude il primo febbraio. De Laurentiis e Benitez tornano soli al centro della scena per 77 giorni, quelli che svelano il futuro del Napoli. Un malizioso amico che conosce la Smorfia quanto i parroci il Breviario insinua: il 77 è il numero dei diavoli.
È il momento di seguire con attenzione i due personaggi. Non c’è che dire: diabolici.

Antonio Corbo per Repubblica.it

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