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Juventus, il Sassuolo resiste per Zaza. A Cagliari torna Llorente

TORINO – “Agnelli mi ha definito permaloso? E’ stato fin troppo buono, perché sono molto permaloso…”. Antonio Conte risponde così all’accusa mossa dal suo ex datore di lavoro, durante la cerimonia degli Oscar del calcio Aic. “Con la Juve non ci sono stati problemi particolari – prosegue il ct azzurro -, lunedì ho rivisto il presidente Agnelli, il direttore Marotta e tanti giocatori con i quali ho condiviso tre anni straordinari sotto tutti i punti di vista. E nel nuovo anno andrò anche a Vinovo”. L’incontro di lunedì sera ha abbattuto un muro di silenzio che durava da cinque mesi esatti, e cioè dal quel 15 luglio in cui è stata comunicata la risoluzione del rapporto tra la Signora e Conte, e ha preceduto il vertice tra il ct azzurro e i tecnici di Serie A, caldeggiato proprio da quel Massimiliano Allegri che ha raccolto la pesante eredità di Conte in bianconero.

La Juve è intanto impegnata a giocare una doppia partita, sul mercato e sul campo. Respinto l’assalto del Boca Juniors per Tevez – ieri Andrea Agnelli ha incontrato il suo collega argentino Daniel Angelici, confermandogli la volontà di trattenere l’Apache -, la Juve rischia di ricevere lo stesso trattamento dal Sassuolo per Zaza. L’attaccante neroverde piace molto ad Allegri, a maggior ragione se partirà Giovinco, ma gli emiliani non hanno intenzione di privarsi a gennaio del loro bomber, sul quale c’è l’opzione della Juve. Si tratta di un diritto di riacquisto fissato a 15 milioni entro il 30 giugno 2015 e 18 milioni entro il 30 giugno 2016, che verrà più probabilmente esercitato la prossima estate. La prima alternativa a Zaza è il gioiello croato del Rijeka Kramaric, pedinato anche dal Cheslea. Il nome nuovo per la trequarti bianconera è invece quello dell’argentino del Genoa Perotti, già segnalato da Conte nell’estate del 2011 e ora inseguito anche da Milan e Inter.

Allegri, intanto, lavora sul campo in vista dell’anticipo di giovedì sera (ore 19) a Cagliari, là dove “acciughina” attirò le attenzioni del Milan e dove ora comanda il caro nemico bianconero Zeman. Il match del Sant’Elia sarà la prova generale della Supercoppa italiana, in programma lunedì 22 dicembre a Doha contro il Napoli, l’ultimo impegno di un 2014 da urlo. Il tecnico toscano, che sconterà un turno di squalifica “per avere – al termine della gara con la Samp – uscendo dal recinto di giuoco, rivolto agli Ufficiali di gara un’espressione insultante”, è chiamato a guarire in fretta la sua Juve dal mal di gol e dalla pareggite, dopo tre ics nelle ultime tre uscite tra campionato e Champions League, con una sola rete all’attivo. A Cagliari, dove la Juve vince ininterrottamente in campionato dal 2010-11, non serve soltanto una vittoria per evitare il sorpasso della Roma, che attende il Milan all’Olimpico, e intanto raggiungere la quota complessiva di 1.700 punti ottenuti in tutte le sue trasferte della Serie A a girone unico. Allegri pretende infatti una risposta convincente sul piano del gioco da una squadra col fiato fisiologicamente corto, in grado di muoversi soltanto per un tempo sui suoi standard abituali. Quella del Sant’Elia sarà una prova d’appello soprattutto per gli attaccanti, ultimamente in controluce, involuti, spaesati. Largo a Tevez e Llorente, con il deludente Morata che torna ad accomodarsi in panchina. Tra le linee del 4-3-1-2 ci sarà con tutta probabilità Pereyra e non Vidal, altro giocatore in evidente calo di rendimento. In regia tornerà Pirlo, affiancato da Marchisio e Pogba. Ma qualche cambio si vedrà anche in difesa, mai la stessa nelle ultime cinque uscite dei bianconeri. Per la prima volta Allegri non può contare sullo squalificato Bonucci, lo stakanovista, l’unico bianconero sempre presente nei 1890 minuti disputati in queste prime 21 uscite stagionali tra Serie A e Champions. Al suo posto ci sarà Ogbonna, in coppia con l’altro mancino Chiellini, mentre sulle fasce agiranno Lichtsteiner ed Evra (in vantaggio su Padoin).

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Fonte: Repubblica

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