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Caso Parma, Beretta: “Nessuna responsabilità di Lega e Figc, decisioni dopo il 19”

ROMA – Non c’è niente da imputare ai vertici del pallone tricolore per il crack Parma. Lo ribadisce con forza il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta, intervenendo a ‘Radio Anch’io Sport’ sul caso che sta scuotendo il massimo campionato di calcio.

CASO PARMA, BERETTA: “NESSUNA RESPONSABILITA’ DI LEGA E FIGC” – “Responsabilità di Figc e Lega? Lo escludo nel modo più assoluto. Con le norme e i regolamenti esistenti è stato fatto tutto quello che era previsto da molti, molti anni – sottolinea Beretta ai microfoni di RadioUno -. Ci sono regole molto precise, che prevedono tempi di controllo e valutazioni, decisioni successive ed eventualmente penalizzazioni che sono le sanzioni previste. Ci sono dei dati che vengono valutati alla fine di giugno per l’ammissione dei campionati, i pagamenti di stipendi e contributi, tutta la parte fiscale e così ha fatto la Covisoc ed evidentemente tutto era in linea con la parte sotto osservazione da parte del mondo sportivo. Poi c’è stata un’ulteriore verifica al primo di ottobre che riguarda la parte residua di stipendi, tasse e contributi e il problema si è evidenziato a novembre e lì sono scattate le misure, cioè le penalizzazioni, ed è cominciato il passaggio di mano della società”.

IL SISTEMA DI CONTROLLI NAZIONALE FUNZIONA” – Eppure, al termine della scorsa stagione, il Parma era stato escluso dall’Europa League. “Anche l’accertamento ai fini Uefa fu fatto dagli organi competenti della nostra federazione – ricorda il numero uno della Lega di Serie A – C’era un mancato pagamento di 300 mila euro e in virtù di quella situazione, sulla base della valutazione federale, il Parma non fu ammesso. Non c’è un sistema di controlli europeo ma nazionale. Ricordo si scatenò di tutto, si parlò di complotto e voglia di penalizzare una città ma venne fatto un lavoro rigoroso. Si tratta di un sistema che va benissimo, ma funziona molto diversamente se ho la fila di pretendenti o una società in difficoltà, il meccanismo reale rischia di essere molto diverso. Nei mesi successivi a quella valutazione, la società ha però colmato questo buco”.

CESSIONE A MANENTI? NON RIENTRA NELLE NORME SPORTIVE” – Anche sulla vendita del club a Manenti, Beretta ricorda che “fa parte dei meccanismi normali societari, non ha a che vedere con norme particolari che riguardano il mondo del calcio. E ricordo che questo passaggio fu salutato a Parma con grande entusiasmo”. In Inghilterra, vedi il caso Cellino-Leeds, c’è perà una maggiore selettività. “Possiamo certamente introdurre, e siamo vicini a farlo, un meccanismo simile a quello della Premier League a livello federale, stiamo cercando di cambiare le regole”, assicura Beretta, che poi precisa: “Non è la Lega che gestisce miliardi di euro. La Lega vende collettivamente i diritti tv che sono una parte importante dei ricavi e questi ricavi passano nelle disponibilità delle società. Ogni società ha il suo monte diritti tv che viene centralmente venduto e singolarmente incassato sulla base di quello che gli spetta. I poteri decisionali sono poi nell’assemblea dei presidenti, dove uno vale uno, la Lega è la somma delle volontà dei singoli club”.

FUTURO DEL TORNEO? DECIDEREMO DOPO IL 19″ – Ora a tenere banco sono quelli che potranno essere gli sviluppi futuri del campionato di serie A legati al caso dei ducali, mentre alcuni contestano la convocazione dell’assemblea di Lega per venerdì, considerandola intempestiva. “Bisognerà capire cosa accadrà, il punto è che dobbiamo guardare cosa è possibile e cosa non è possibile fare in questa fase – spiega Beretta -. Ho letto critiche immotivate sulla Lega e la convocazione dell’assemblea di venerdì prossimo. La convocazione è più che tempestiva, in una situazione così complessa in cui guardare a norme esistenti e a provare ad essere ineccepibili in forma e sostanza, serviva e serve una assemblea regolarmente convocata. Si discuterà su possibili iniziative da prendere in considerazione, ma poiché pende il ricorso per il fallimento presentato dal pubblico ministero di Parma, con un oggettivo stato di crisi, la Lega potrà assumere decisioni solo di concerto con la procura. Deve essere molto chiara una cosa: poiché pende un ricorso per il fallimento presentato dal pubblico ministero di Parma, è chiaro che la Lega di A potrà assumere determinazioni solo nell’ambito della procedura concorsuale. In altre parole, prima del 19 nessuna decisione è possibile”.

LEGA VALUTERA’ EVENTUALE SOCCORSO ECONOMICO AL PARMA” – Sull’ipotesi di un aiuto economico ai ducali per terminare la stagione il presidente della Lega Serie A rimanda alle valutazioni degli altti club. “Questo è l’oggetto delle valutazioni da fare in una assemblea con pieni poteri. Aspettiamo di vedere cosa accade, è una situazione molto complessa –  afferma – da affrontare con grande lucidità senza cedere agli stati d’animo e alle emozioni o a chi chiede decisioni nell’arco di un mattino. Servono studi precisi dal punto di vista giuridico, economico e sportivo”. Domenica il Parma non è sceso in campo nella trasferta di Marassi su richiesta dell’Assocalciatori, decisione che Beretta non ha condiviso: “Su questa richiesta dell’Aic non ero molto d’accordo. Era giusto, finché non capita qualcosa di sportivamente diverso, dare un senso di continuità e normalità. La trasferta di Genova era pronta, la situazione era diversa rispetto alla settimana precedente con lo stadio di Parma agibile solo a porte chiuse. C’è stata una richiesta molto civile e il presidente federale ha scelto questa strada. Ora bisogna capire cosa accade, Tavecchio ha detto che sarà l’ultimo rinvio, vediamo cosa succede. Dobbiamo guardare a cosa è possibile e cosa non è possibile fare in questa fase. E l’assemblea discuterà e valuterà se ci sono iniziative e che iniziative possono essere prese in considerazione”.

GRASSANI: “SE PARMA NON GIOCA RISCHIO GUERRA TUTTI CONTRO TUTTI” – “E’ un campionato profondamente alterato, l’auspicio è che ci sia una presa di coscienza che consenta almeno di giocarle queste partite altrimenti le conseguenze, le iniziative giuridiche e legali potrebbero essere infinite, si potrebbe aprire una guerra tutti contro tutti”. E’ il monito di Mattia Grassani, esperto di diritto sportivo, intervenuto anch’egli ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ . L’esempio è quello degli abbonati che, “secondo le ordinarie regole del codice civile, maturano un diritto, stessa cosa per chi contrae un abbonamento tv, per cui il network è attaccabile dall’abbonato e si rifà sulla societa’ sportiva. Che nel caso del Parma è in condizione pre-fallimentare. Credo che questa situazione rappresenti il dramma più profondo e scandaloso degli ultimi 20 anni, nemmeno il fallimento della Fiorentina di Cecchi Gori o del Napoli o del Perugia hanno presentato contorni così sconvolgenti e violativi di plurimi diritti”.

SOLO PER CHI DEVE ANCORA GIOCARCI 3-0 A TAVOLINO” – Grassani, inoltre, non esclude una class action contro l’attuale proprietario del Parma, Manenti, ma non solo perché “se ci sono dei debiti, non sono stati i quattro presidenti che si sono alternati negli ultimi mesi ad averli accumulati”. Per quanto riguarda gli sviluppi del campionato, “le Noif oggi sono chiare e purtroppo meritevoli di una riflessione: se il Parma smettesse di giocare, i risultati fino ad ora accumulati sul campo sarebbero buoni e tutte le partite successive sarebbero perse a tavolino e si creerebbe una disparità fra chi ci ha giocato e chi ci deve giocare”. Il legale ritiene che i controlli che potevano essere fatti sono stati eseguiti, ma “il problema è la soglia di ingresso, di verifiche, dei requisiti per acquistare una società di calcio che è un patrimonio di aspettative e sentimenti dei tifosi ma che viene equiparata alla bancarella di un ambulante”.

Fonte: Repubblica

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