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Toni Iavarone: “Il gesto di Britos è il paradigma del Napoli che per proprie colpe è stato cacciato via dai primi posti”

toni iavaroneTONI IAVARONE, giornalista, responsabile di Toniiavarone.it, è intervenuto a “NAPOLI MAGAZINE”, su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.Com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14.30 alle 16.00, condotta da Michele Sibilla e Antonio Petrazzuolo. Ecco quanto ha affermato: “Da Higuain ci si aspetta un comportamento ed un contributo diverso a quello visto nell’ultimo periodo. Ma non dimentichiamo che l’argentino ha comunque segnato tanto in due stagioni e non si può imputare questo fallimento solo ai suoi recenti errori. Il Napoli, sperando che riesca ad acciuffare per i capelli il terzo posto, può già tracciare la linea, così come siamo autorizzati a farlo anche noi. La squadra azzurra ha avuto la possibilità non di competere con la Juventus per lo scudetto, ma sicuramente avrebbe potuto contendere alla Roma il secondo posto, così come poteva provare a bissare il successo in Coppa Italia, per non parlare dell’occasione avuta in Europa, avendo affrontato in semifinale una squadra sicuramente battibile. Purtroppo il Napoli deve ripartire daccapo, con un nuovo progetto, dopo sole due stagioni. Ho sempre definito un delitto, un paradosso, l’aver smantellato una squadra che era arrivata meritatamente seconda in classifica, per non parlare dei soldi spesi male dopo aver incassato poco più di cento milioni di euro due stagioni fa. A questo bisogna aggiungere anche il monte ingaggi, levitato a 70 milioni di euro che non so se sarà possibile sopportare senza Champions. Il gesto di Britos è il paradigma del Napoli che per proprie colpe è stato cacciato via dai primi posti del campionato. Credo che il Napoli debba innanzitutto trovare un allenatore che si identifichi nella società e nel nuovo progetto, anche per mettere i calciatori azzurri nelle migliori condizioni mentali per affrontare un percorso molto complicato. Un po’ più di rigidità in campo e fuori non fa male. Agli azzurri basterebbe far vedere come hanno affrontato la gara i colleghi juventini che sono passati dalla spensieratezza del pre gara al solito, tradizionale furore agonistico che contraddistingue le prestazioni della Juventus, per far capire come gioca una grande squadra”.

 

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