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OBIETTIVO NAPOLI – Inizia molto male l’era-Sarri

Maurizio Sarri_DMF_7478 14/5/2015 foto De MartinoNon c’è pace per i tifosi azzurri. Dopo il disastroso finale di stagione targato Benitez, anche il primo atto di questa nuova annata riserva una delusione per i supporters partenopei. La sconfitta rimediata al Mapei Stadium contro l’ottimo Sassuolo di Di Francesco ha messo in evidenza limiti enormi del nuovo Napoli, troppo brutto per essere vero ed evidentemente ancora in fase di costruzione. Per Sarri, è evidente, il lavoro da fare sarà ancora tanto. Sia in difesa che in attacco gli azzurri hanno palesato enormi difficoltà. E’ chiaro che gli automatismi del nuovo sistema di gioco siano ancora ben lungi dall’essere assimilati, anche a causa di una condizione fisica ancora non al top. Per interpretare al meglio il gioco di Sarri è necessaria una resistenza atletica non indifferente. Stasera il Napoli ha retto invece solo per una quindicina di minuti, dopo i quali è venuto meno il lavoro in fase di pressing, che nelle amichevoli estive abbiamo visto essere indispensabile per il nuovo tecnico, e la squadra si è conseguenzialmente allungata, rimanendo staccata in due tronconi, quello difensivo e quello offensivo. Il centrocampo ha vissuto grosse difficoltà, non riuscendo né ad impostare e tenere in mano il pallino del gioco (poco ispirato e ancor meno aiutato Valdifiori), né a proporre un adeguato filtro a protezione della retroguardia. Il reparto arretrato, da parte sua, ha faticato a tenere alta la linea difensiva, come vuole Sarri, rinculando troppo e perdendosi, inoltre, in troppe indecisioni individuali, sia al centro che sui lati. Non è un caso che da mesi si aspettino rinforzi adeguati per il reparto, che chissà se arriveranno.
Se difesa e centrocampo non funzionano, poi, difficilmente l’attacco può rendere al meglio. In verità non è che i singoli abbiano brillato più di tanto, anzi, e il valzer di sostituzioni operato dall’ex tecnico dell’Empoli non ha sortito effetti positivi. Insigne, sulla trequarti, ha dimostrato ancora una volta di non poter ancora essere determinante come dovrebbe un elemento in un ruolo chiave come quello di rifinitore. Il talento di Frattamaggiore alterna ancora guizzi interessanti a giocate poco precise e decisive. Solo il tempo ci dirà se Sarri riuscirà a fare di lui un grande “numero 10”. Per il momento possiamo solo sperare. Ha lasciato, poi, perplessi la staffetta Higuaìn-Gabbiadini. Il Pipita non era parso ancora al massimo della condizione, ma nel primo tempo aveva comunque dato l’impressione di essere potenzialmente pericoloso. Sarebbe stato forse più utile affiancare l’ex Samp al centravanti argentino, anche vista la non eccelsa verve di Mertens, così da tentare di dare maggiore profondità alla squadra. Ma evidentemente la visione di Sarri è stata diversa.
Un brutto esordio per il nuovo tecnico, dunque, che d’altra parte aveva messo in guardia in merito alle sue partenze difficili. Augurandoci che dalla prossima gara si possa cambiare registro, anche perché a certi livelli non è possibile regalare troppi punti, ci domandiamo se la società avrà la voglia e la forza per colmare le lacune dell’organico negli ultimi giorni di mercato, rimediando all’eccessiva inattività delle ultime settimane. Perché Sarri dovrà sì lavorare molto per affinare automatismi finora mal recepiti dai suoi, ma una grossa mano dovrà averla anche dalla società sul mercato…

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