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Paolo Mancuso: “Napoli-Fiorentina era una partita in cui le due squadre non avevano paura e avevano voglia di vincere”

higuainehamsikPAOLO MANCUSO, Procuratore Capo del Tribunale di Nola, è intervenuto a “FUORI GARA”, su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14.30 alle 16.00, condotta da Michele Sibilla e Fabio Tarantino. Ecco quanto ha affermato: “Adesso tutto lo dicono ma Sarri, a prescindere da comunanze di impostazione culturale che mi accomunano a lui, mi è sempre piaciuto. Ad inizio stagione ho visto alcuni spezzoni di partite e nonostante il risultato vedevo cose molto positive, per cui mi aspettavo che fisicamente il Napoli si sarebbe ripreso e infatti si è ripreso alla grande. Ero allo stadio ed è per questo che Napoli-Fiorentina l’ho vissuta, più che vista: l’ho sentita nell’anima. In Inter-Juventus ho invece visto una partita fredda, in cui molti giocatori erano senz’anima, alcuni un po’ spompati: le due squadre avevano più paura di perdere che voglia di vincere. In Napoli-Fiorentina era una partita in cui le due squadre non avevano paura e avevano voglia di vincere, non c’era un solo giocatore che si sia risparmiato, come dice Sarri non c’era un solo giocatore che sia rimasto con la maglietta asciutta. Vedere che danno tutti l’anima in campo e la danno per vincere, per aggredire, tecnicamente parlando, per affermarsi come pezzo di una squadra dà l’impressione del calcio più bello che si vive in questo momento in Europa, mentre il resto del calcio italiano sembra un po’ spento. Ho l’impressione che Napoli e Fiorentina, e forse la Roma, rappresentino meglio il calcio italiano. Scudetto? Il tifoso non ha tanti grilli per la testa: vede solo un obiettivo e quando si rende conto che non è impossibile, che non ci sono destini predeterminati, e che è possibile lottare per quell’obiettivo allora crede che sia possibile raggiungerlo. Vedremo a Verona che cosa succede, vedremo se questa storia delle piccole che ci condanna sia stata superata oppure no. Ma che il tifoso ci possa credere, che sia una battaglia da fare, beh questo nessuno ce lo può impedire. Se poi l’allenatore e la squadra guardano più vicino credo faccia parte del gioco delle parti, ma che noi possiamo cominciare a pensarci perché no? Non ce lo levate questo piacere…”.

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