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Serie A, il Centrosud doppia i gol del Nord: 53-26

Le vie del gol non sono infinite, portano a Roma e dintorni. Le vie del gol portano in alto, ovvio. Fiorentina, Roma e Napoli, in rigoroso ordine di classifica, hanno segnato la bellezza di 53 reti in 8 giornate: più del doppio di Juve, Milan e Inter. Non è un caso che siano le squadre che giocano meglio: il gol è la naturale conseguenza. Le vie del gol non sono infinite, ma diverse. Le squadre di Sousa, Garcia e Sarri arrivano in porta in modi differenti, e altrettanto efficaci. Prendiamo la Roma, quella che ha segnato di più finora (20 reti). E guardiamo la classifica marcatori: non troverete un giallorosso nel podio. I primi a comparire sono Pjanic e Salah, quattro firme a testa. Poi Gervinho (3). Il resto è suddiviso tra ben 8 giocatori. Nella Roma vanno in gol un po’ tutti, tirano tutti: oltre 100 nello specchio e non. Segnale ovvio di una manovra offensiva che coinvolge la maggior parte della squadra. Garcia punta sul palleggio, la velocità e le incursioni sulle ali. Soltanto due delle 20 reti sono arrivate dalla zona centrale, per il resto la Roma colpisce dai fianchi o nelle punizioni, grazie alla mira di Pjanic. La Roma ha ovviato al lento inserimento di Dzeko (1 gol finora), causa anche infortunio, puntando sulla rapidità degli attaccanti esterni e una manovra avvolgente.
CRISI NORD — Il Nord soffre di aridità. Inter, Milan e Juve insieme contano la miseria di 26 gol (8+9+9). Per trovare qualcosa di peggio dopo otto giornate bisogna risalire al 1994-95, quando avevano realizzato 21 reti in tre. Oggi nessuna delle squadre sopra Firenze viaggia alla media di due gol a partita. Soltanto Roma (2,5) e Napoli (2,25) segnano due reti a gara, ma è curioso che Chievo, Sampdoria e Torino (tutte e tre a 1,625) e Atalanta e Sassuolo (1,375) abbiano medie migliori di Juventus e Milan (1.125) e Inter (1). Quello dell’Inter sembra il caso più interessante, il miglior esempio di ottimizzazione punti/gol fatti. L’Inter ha realizzato appena otto reti in otto giornate, eppure è seconda, posizione che si spiega con la fase difensiva: Handanovic è stato battuto appena sei volte, quattro delle quali in un colpo solo contro la Fiorentina. Perché l’attacco dell’Inter è preda della siccità? Perché Icardi, capocannoniere della passata stagione assieme a Toni, è stato oscurato, anzi fagocitato da Jovetic. Le cifre confermano. Icardi ha giocato più di JoJo (555 minuti a 433), ma rispetto a lui ha tirato di meno (6 a 14), creato meno occasioni (3 a 11), effettuato meno sponde (10 a 17) e conta un gol in meno (2 a 3). La squadra oggi riconosce Jovetic come capobranco offensivo e non assiste più Icardi. I due per giunta dialogano poco e male.
gasport
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