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Corbo: “Insigne, reazione pacchiana alla sostituzione. Intervenga ADL”

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Prima di parlare di questa nuova vittoria, ringrazio chi ha valorizzato la mia e vostra nuova rubrica, Il Telegraffio. Siete stati davvero in tanti. Aspetto nuovi spunti e domande nella notte per registrare il video con Anna Laura De Rosa.
Spero che non si dica più, ad ogni vigilia di partita, che la prossima sarà la prova della verità. Ma Sarri e la sua squadra che possono fare di più?
Giro volentieri al Graffio il mio articolo appena scritto per Repubblica Napoli. Sono stato severo con Insigne. La reazione, plateale e ingiustificata protesta dopo la sostituzione, diventa un caso: ma è un boomerang per lui. Bravo, certo che è bravo, ma avete mai visto un campione comportarsi così?
Quando Insigne dimostrerà di esserlo?

Sarri dedica la settima vittoria consecutiva tra Italia ed Europa agli altri allenatori del campionato. Il messaggio è chiaro: inventate i più complicati ostacoli difensivi, il Napoli li butta tutti giù. Maran a Verona ordina il coprifuoco, il Chievo si illude di essere al riparo, ma deve arrendersi alla fantasia esplosiva di Higuain. Il Palermo riporta al San Paolo la difesa a tre, vista e rivista ai tempi di Mazzarri, proprio mentre si diffondeva il 4-2-3-1, importato a Napoli da Benitez. Di quel modulo l’attuale 4-3-3 valorizza lo stesso concetto: l’ampiezza.
Iachini nasconde le sue strategie come i pochi capelli nel berrettone da portaerei Usa: un dispositivo ibrido, esterni bassi per proteggere le fasce e ripartenze centrali, l’italo-argentino Vasquez unico snodo. Tattica corretta ma non fortunata: perché il Napoli non consente al Palermo di ripartire, prevale nei contrasti a centrocampo e con il veloce possesso di palla, un tocco e via, occupa subito la trequarti. Ribalta le posizione, procurandosi infiniti varchi sul versante sinistro: Insigne sfrutta meglio di tutti il corridoio che separa la linea difensiva 3 e quella mediana a 5. Lo spocchioso divetto di Frattamaggiore si infila tra Rispoli e Struna, fornendo una raffica di passaggi orizzontali che talvolta si disperdono in area. Lo stesso propone Callejon a destra, anche se osa di meno. Fa il contro-lato mettendo a disagio Lazaar e lo sloveno Sinisa Andelkovic. Ma se non sono gli esterni a creare opportunità, ci pensa Hamsik. Dà lui l’assist che ispira a Higuain il violento diagonale del primo gol.
Higuain vola in copertina, la scena è sua, ha entusiasmo trascinante e colpi da santabarbara: ma bravi anche i compagni, lo raggiungono con devastanti lanci verticali. Higuain sa smarcarsi: ha quindi il micidiale tempismo per trovarsi uno-contro-uno rivolto alla porta. E quando è di spalle, si gira e tira come se avesse gli occhi nella nuca. Si evidenziano due note positive tra le altre: la prima, il “tocco e via” in velocità è reso possibile dai giocatori che corrono anche a vuoto, si liberano dalla marcatura offrendo sempre a chi ha la palla almeno due soluzioni. La seconda, Hamsik ufficialmente mediano si trova spesso in fase avanzata diventando un attaccante aggiunto, è un regista offensivo, come dimostrano i suoi assist ad Higuain. Spiace la pacchiana reazione del bravo ma non ancora maturo Insigne alla sostituzione. Tripla gaffe: per Mertens sostituto di valore come dimostra il suo bel gol, per i compagni che in umiltà portano il Napoli alle stelle, per Sarri onesto maestro di un Napoli inimmaginato. La rivalità Insigne-Mertens è preziosa, se ben vigilata dalla società. De Laurentiis ha visto la smodata reazione? Intervenga. L’egoismo non può essere lo stile di un collettivo vincente.

Antonio Corbo per repubblica.it

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