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Serie A, Top&Flop decima giornata: Higuain letale, Zappacosta in gol

La decima giornata di Serie A, giocata in infrasettimanale, si completerà questa sera con Sampdoria-Empoli. Sono però già tanti, tantissimi, gli spunti offerti da questo turno. A partire dall’Inter che torna al successo sul campo del Bologna fino alla sconfitta della Juventus con il Sassuolo, c’è lo stato di forma super di Roma e Napoli, al momento le più concrete favorite per lo scudetto, il rilancio della Fiorentinae i mali da trasferta della Lazio, la vittoria senza subire gol del Milan e il pirotecnico 3-3 tra Torino e Genoa. Ecco i migliori e i peggiori del mercoledì calcistico.

TOP

Higuain letale: Napoli ha il suo oro. Pregiato, di oltre venti carati. Tradotto: il Pipita può superare tranquillamente la soglia dei venti gol stagionali. E’ sulla buona strada: già capocannoniere solitario a quota otto. Trascina la squadra al successo contro il Palermo sbloccando la partita con un missile. Colpisce anche un palo, si diverte negli schemi di Sarri. Deve sfatare i tanti errori commessi in estate nei momenti decisivi: è l’anno buono?

Maicon come ai vecchi tempi: toh, chi si rivede. Ecco il Maicon versione Inter, la locomotiva imprendibile sulla fascia destra che vinse la Champions nel 2010. Il brasiliano si ricorda del suo passato ed è l’arma in più della Roma che batte anche l’Udinese e mantiene la vetta della classifica. Prima offre al solito Pjanic la palla del vantaggio, poi raddoppia mettendosi in proprio.

L’altro Rossi: dalla Moto GP al campionato. Curiosamente, in Verona-Udinese di ieri sera si è riproposto grazie a uno scherzo del destino e di omonimie il duello Marquez-Rossi che ha infiammato gli ultimi giorni e di cui si parlerà fino al prossimo 8 novembre (e forse oltre). A differenza di Sepang, però, al Bentegodi sorride Rossi, Giuseppe. La Viola torna a correre dopo due ko consecutivo e Pepito, forse ispirato da un altro quasi omonimo (di soprannome), il Pipita, manda in porta Kalinic con l’assist dello 0-2.

FLOP

Il pasticcio di Chiellini: non sarà una stagione facile per la Juventus. Dopo quattro anni quasi perfetti, ovviamente con enorme merito, il vento è iniziato a girare dalle prime partite del nuovo campionato. Eloquente in pareggio a tempo scaduto di Blanchard, tifoso bianconero prima ancora che difensore del Frosinone, per il primo storico punto dei ciociari in Serie A. Un’altra fotografia è l’espulsione del difensore azzurro a fine primo tempo nella gara persa con il Sassuolo: non accadeva dal 2007 nel nostro campionato.

Delio Rossi out: il tecnico del Bologna viene esonerato dopo otto sconfitte in dieci giornate. Vero, probabilmente la rosa che gli è stata allestita in estate non è all’altezza della Serie A, ma i numeri sono pesanti. Soprattutto, poi, il grande investimento Mattia Destro si sta ritorcendo contro la (burrascosa) dirigenza emiliana: l’ex attaccante della Nazionale fallisce il pareggio contro l’Inter a tempo scaduto. Momento no, a Roberto Donadoni un compito che sa di miracolo.

Lazio da trasferta: in dieci giornate, i biancocelesti hanno perso quattro volte su cinque lontano dall’Olimpico. Il fattore casa non basta per raggiungere la Champions: Stefano Pioli deve invertire al più presto questa infelice tendenza della sua squadra, colpita a Bergamo da un super Papu Gomez, sui livelli di Catania.

Di seguito, invece, i tre migliori giovani italiani dell’ultimo turno:

Davide Zappacosta (Torino): l’anno scorso ingranò in primavera all’Atalanta, trovando in qualche occasione la via della rete. In granata l’ex esterno dell’under 21 segna il suo primo gol a ottobre, contro il Genoa, e si conferma uno dei migliori prospetti azzurri in circolazione.

Alessio Romagnoli (Milan): il momento buio sembra alle spalle. Per i rossoneri, che hanno anche ritrovato un Alessio Cerci ispirato nel tridente, e per “mister 25 milioni”, che dopo l’espulsione rimediata contro il Napoli ha saltato la trasferta di Torino ed è risultato tra i migliori nelle vitali vittorie contro Sassuolo e Chievo. Domenica contro la Lazio, nel “suo” Olimpico, la prova della verità.

Alessandro Florenzi (Roma): non segna, ma è fondamentale come jolly tattico nella scacchiere di Rudi Garcia. E dimostra una personalità invidiabile nel portare la fascia da capitano.

oasport.it

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