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Genoa e Napoli, la partita del gemellaggio

Le partite tra Genoa e Napoli hanno, da 33 anni a questa parte, un sapore particolare che le rende diverse da qualunque altro match. Le due città sono infatti legate da un gemellaggio che con il passare degli anni tende a cementarsi sempre di più, come un legame fraterno che sembra indistruttibile. I tifosi del Napoli attesi a Genova domenica prossima si siederanno infatti vicino agli amici genoani, senza il bisogno di un settore ospiti riservato e il tutto in totale tranquillità e amicizia, così come avviene quando al San Paolo si presentano i tifosi del Genoa.
Il gemellaggio tra Genoa e Napoli nacque nel lontano 16 maggio 1982: gli azzurri guidati da Rino Marchesi avevano consolidato il quarto posto e la conseguente qualificazione alla Coppa UEFA. Al San Paolo si presentò un Genoaalla disperata ricerca di punti salvezza e che riuscì ad andare in vantaggio nei primi minuti. Il Napoli però riuscì a rimontare e il secondo tempo cominciò con gli azzurri al comando. La diretta concorrente per la lotta alla salvezza dei rossoblù era il Milan di Italo Galbiati, che intanto stava vincendo a Cesena. Dal momento del vantaggio azzurro, il pubblico del San Paolo cominciò quindi a tifare per i rossoblù, invitando i propri calciatori a subire un gol: ed il gol arrivò allo scadere, con un “errore” clamoroso del portiere azzurro Castellini che sbagliò una rimessa regalando il calcio d’angolo agli avversari. Faccenda riuscì a segnare permettendo la permanenza in A del Genoa e provocando la prima storica retrocessione in Serie B del Milan. Il tifo del pubblico di Napoli verso il Genoa colpì molto la dirigenza rossoblù, che alla fine dell’incontro ringraziò lo stadio per il bel gesto.
Da quel momento le due tifoserie non perdono occasione per lanciarsi messaggi di fratellanza e di solidarietà, ed ogni partita tra le due squadre viene vissuta come una festa.
E’ ancora vivo nei ricordi delle due squadre la doppia promozione in A del 2006, quando nell’ultima partita Genoa e Napoli pareggiarono sfruttando la contemporanea sconfitta del Piacenza che permise ad entrambe le squadre di essere promosse. In quella giornata il campo di gioco del Ferraris venne invaso dai tifosi che gioivano insiemeper aver raggiunto l’obiettivo comune.
Napoli e Genova sono quindi più vicine che mai: due città di mare che vivono il calcio alla stessa maniera. Due tifoserie passionali che portano avanti un messaggio di fratellanza che, in tempi in cui il tifo violento sembra farla da padrona, non può che fare bene al movimento calcistico italiano.

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