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Sarri: “Roma resta la favorita. Domani voglio far felice i tifosi. Chalobah? Non è pronto”

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L’allenatore del Napoli, Maurizio Sarri, è intervenuto in conferenza stampa in vista del big match di domani contro la Roma. Ecco quanto riportato da tuttomercatoweb:

Sulla Roma: “E’ una squadra importante, ora forse la più importante in Italia per investimenti. E’ l’antagonista naturale della Juventus, quindi non è che per due risultati si fanno altre valutazioni. Hanno avuto degli infortuni che l’hanno penalizzata, stop”.

Vincendo domani avrete vinto tutti gli scontri diretti. “Domani non ci interessanulla della classifica. Per fare questo lavoro bisogna giocare col cuore, sappiamo che per i napoletani è una gara particolare e vogliamo giocare per quello. Per la città è la gara più importante dell’anno e quindi giochiamo col cuore”.

Era importante ripartire dopo Bologna, ora bisogna farlo anche in campionato. “E’ stata una risposta importante. La squadra ha fatto una gara seria anche senza motivazioni, contro una squadra invece in corsa. E’ una vittoria che ci ridà fiducia, non completamente perchè il gol finale non l’ho digerito”.

Roma più stanca dopo la Champions, il Napoli ha ruotato. “Non lo so, quello che so è che ‘Europa League alla lunga penalizza di più. La Lega ci dà solo un giorno di posticipo per una volta, quindi noi e la Fiorentina siamo e più penalizzate anche se portiamo tanti punti a ranking”.

Sulla difesa: “La linea ha fatto degli errori, ma la squadra ha difeso peggio. Se la linea deve fare 10 letture è normale sbagliarne una o mezza”.

Higuain ha detto che lei l’ha reso felicissimo. “Io gli ho solo detto ciò che pensavo, in positivo ed in negativo. Gliel’ho detto in faccia. Non deve ripetere l’atteggiamento di Bologna perchè è stato quello degli anni scorsi”.

Garcia ha detto che lui si tiene Dzeko. “Ed io Higuain (ride, ndr)”

Sporcare la partita? “Noi una gara sporca non la vinciamo mai, non ne abbiamo le caratteristiche”.

Sulla morte di Ciro Esposito: “Io parlavo di rivalità sportiva, altri eventi drammatici e di cronaca non devono entrare in questa logica, non c’entra”.

L’ultimo salto mentale è vincere una gara del genere da favorita. “Non penso che la squadra si senta favorita, sarebbe uno sconfessare tante cose. A volte i campionati sono vinti da squadre senza grandi investimenti, ma sono cose che poi si ricordano, i favoriti sono chi ha fatto più investimenti, tutto il resto ci interessa poco. Viviamo la gara come un evento unico”.

Servirà grande filtro a centrocampo? “Sì, è una delle chiavi delle partite. A Bologna abbiamo faticato in quest’aspetto e nelle distribuzione offensiva, prendendo gol con due centrocampisti e con i terzini sganciati. E’ mancata attenzione oppure per far bene a tutti i costi si sono persi degli equilibri che dobbiamo ritrovare”.

Ti preoccupa l’aspetto arbitrale? “Le designazioni non le guardo mai, parto dal presupposto che domani c’è Rizzoli che ci può garantire un arbitraggio d’alto livello, altri mi sono piaciuti meno ma fa parte della normalità e certi numeri torneranno in media…”

Gabbiadini è recuperato? “Non lo so ancora, ieri aveva ancora qualche dolore alla caviglia, quindi è nelle mani dello staff medico”.

Sarà una gara tra Higuain e Dzeko? “E’ riduttivo, ci sono giocatori importantissimo in campo, anche se loro sono grandi giocatori”.

Ora dicono che servirebbe il trequartista per non farsi giocare addosso. “Noi siamo tornati al 4-3-3 per un motivo che nessuno mai ha detto e molto lontano da quello che tutti pensano, ma non parlo dei limiti dei miei giocatori”.

L’errore sul gol di Rossettini: “Ho visto di peggio. L’errore sull’angolo è un mancato attacco alla palla, l’ha cercata chi andava all’indietro ed i due dietro di lui sono indietreggiati anzichè attaccarla. Se vieni superato prendi gol sia a uomo che a zona. Abbiamo fatto errori più gravi sul primo gol”.

Chalobah può essere il rinforzo per il centrocampo? “Ha fatto una buona gara individuale, con un discreto aiuto in difesa e discreti inserimenti. Non ha fatto bene tatticamente, ma stiamo parlando di un giocatore che è catapultato in un altro paese, un altro calcio ed è difficile che sia già inserito. Nel breve periodo deve fare il suo percorso.”

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