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Milan-Inter, a San Siro il derby si gioca in difesa

“Primo: non prenderle”. L’imperativo di Enzo Bearzot vale sempre. Ancora di più se l’attacco della tua squadra non segna molto, come nel caso di Milan e Inter, impegnate nel  posticipo della ventiduesima giornata di Serie A. Un derby, quello di domenica sera, il cui risultato potrebbe passare proprio dal rendimento delle difese, da quella nerazzurra finita sotto accusa nelle ultime settimane a quella rossonera, sempre in equilibrio precario.

Ultime cinque partite: rendimento simile, trend opposti – Reparti difensivi, quelli di Milan e Inter che per mesi sono stati agli antipodi. La difesa di Mancini, la meno battuta del campionato (14 gol al passivo), esaltata, quella di Mihajlovic (25 reti subite) indicata come uno dei punti deboli della squadra rossonera. Nelle ultime cinque giornate l’andamento sembra essersi livellato. Quasi lo stesso numero di gol presi (6 il Milan, 5 l’Inter), rossoneri più equilibrati e nerazzurri con la porta imbattuta solo una volta (0-1 a Empoli), diversamente da come avevano fatto in 11 delle 16 partite precedenti.

Milan, nuovo modulo e “fattore Alex” – Una piccola inversione di tendenza, legata per i rossoneri a un maggiore equilibrio tattico, con il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2 con la coppia centrale di centrocampo Montolivo-Bertolacci (alternato a Kucka) più abile nella fase difensiva. Fondamentale anche il contributo del brasiliano Alex (in dubbio per il derby almeno dal 1′ per un problema alla caviglia) che quando è stato schierato in coppia con Alessio Romagnoli ha dato solidità al reparto. Dieci partite, sei vittorie, tre pareggi e una sconfitta (1-0 contro la Juve) con in tutto 8 gol al passivo sui 25 totali. Insieme proveranno a mettere fine alla “maledizione” delle grandi, dopo i ko contro Juve, Inter, Napoli e il pari con la Roma.

Inter, stanchezza ed errori da cancellare – Una flessione che ha portato i nerazzurri a perdere terreno in classifica e che ha le radici soprattutto in una serie di disattenzioni (per esempio quella che ha procurato il rigore e la sconfitta contro il Sassuolo) legate in parte a un calo della coppia Miranda-Murillo. I due centrali difensivi, secondo e terzo (dopo Handanovic) nella classifica dei giocatori più utilizzati da Mancini e protagonisti in positivo nei primi quattro mesi di campionato, sono apparsi nelle ultime partite in “debito d’ossigeno” e hanno sofferto della mancanza in copertura dei centrocampisti, primo tra tutti Kondogbia. Problemi da risolvere e trend da invertire per Mancini, a partire dal derby. Aspettando per il futuro qualche rinforzo dal mercato.

Fonte: SkySport

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