Napoli, mercato senza «botto» finale: Raicevic bloccato, ma resta a Vicenza
Si chiude il mercato del Napoli senza colpi in entrata. Come era ampiamente prevedibile. Resta in azzurro anche El Kaddouri, ma non certo per fare un dispetto al Torino società con cui i rapporti sono solidi e si concretizzeranno a giugno con il passaggio di Maksmimovic, reso difficile a gennaio per il sogno di Cairo di venderlo in Premier a chissà quale prezzo. È il giorno dell’annuncio di Regini (prestito con opzione di riscatto) che si aggiunge all’acquisto di Grassi. Il punto è che sotto il profilo numerico prendere Grassi e far partite il belga sarebbe stato un controsenso. È la sessione di mercato che consacra, in ogni caso, il direttore sportivo Cristiano Giuntoli: arrivato in un punta di piedi, dando quasi l’impressione di essere qui per caso, da autunno in poi si è scatenato in un valzer di incontri – più o meno segreti – che hanno messo il Napoli in prima fila in decine di trattative.
Ma attenzione: Giuntoli nel giro di sei mesi, ha abbassato di quasi due anni l’età media della squadra azzurra e nella sessione invernale ha centrato l’obiettivo numero uno di De Laurentiis che era quello di tagliare il costo degli stipendi. Oltre che di liberarsi di tre esuberi: la cessione di Henrique e i prestiti per sei mesi di Zuniga e De Guzman fanno risparmiare ingaggi per circa 4 milioni di euro. E il ritorno del difensore in Brasile ha pure fatto incassare un paio di milioni. Insomma, magari i nomi non saranno quelli annunciati da De Laurentiis, ma è evidente il cambio di strategia: linea verde e magari già con una buona conoscenza del calcio italiano. Qualcosa è cambiato. Anzi tanto. Come il no alla partenza di Gabbiadini: il Wolfsburg ha offerto 25 milioni ma il Napoli ha detto di no.
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