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Roma, Spalletti, ricordi quella rimonta?

Non è che si sia a metà dell’opera, per carità. LucianoSpalletti non ha neppure cominciato. Ma almeno è partito. Come fosse salito su un’automobile con l’accensione a manovella: vibra, sputacchia e alla fine si mette in moto. Ci ha messo tre partite e alla quarta, con il Sassuolo, trova subito rami in mezzo alla strada e selciato sconnesso.

EMOZIONI –  Una vittoria contro il Frosinone, una vittoria consecutiva direbbero i più arguti tra noi. Ne mancano dieci perché si possano innescare i ricordi. Gli undici successi in fila della stagione 2005-06, nel primo campionato del primo periodo di Spalletti alla Roma. Era record, all’epoca. Nella stagione successiva l’Inter ne ottenne 17. La Juventus di oggi è a 12. Spalletti è così, in grado di truccare un’automobile e farla assomigliare al mezzo di trasporto che vorrebbe lui. Basta dargli tempo. Parlare oggi di eguagliare quel risultato che peraltro condusse Francesco Totti al campionato del mondo successivo con una gamba riassemblata in fretta – e a vincerlo, persino – è effettivamente un po’ bislacco. Spalletti ha avviato una serie che si può anche fermare subito ai piedi del vecchio
compagno d’armi Di Francesco. Ma quella galoppata che durò dal 21 dicembre (Roma-Chievo 4-0) al 26 febbraio (Lazio-Roma 0-2) per bloccarsi il 5 marzo (Roma-Inter 1-1) non vale soltanto in sé. Condusse la Roma a varcare la soglia che separava un campionato oscillante tra il mediocre e il disastroso da uno che alla fine venne ricordato come straordinariamente emozionante.

corrieredellosport

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