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Juventus, il Bayern ora fa meno paura: “Possiamo farcela”

Juventus, il Bayern ora fa meno paura: "Possiamo farcela"Massimiliano Allegri (ap) TORINO – Lui ci crede. E non è l’unico. Un anno dopo il celebre #fiuuu, l’hashtag scelto per festeggiare una vittoria in rimonta sull’Olympiacos, Massimiliano Allegri brevetta un altro slogan destinato a fare tendenza: “Le parole in certi momenti faticano ad uscire – twitta il tecnico bianconere nelle ore successive a Juve-Bayern 2-2 -: le emozioni di questa notte, il nostro cuore infinito… Sapete che dico? #Iocicredo”. Il tormentone ha fatto subito presa su Paulo Dybala: “Ci abbiamo creduto! Perché non crederci ancora!?”. Ma al coro di voci bianconere si è presto aggiunto anche Leonardo Bonucci: “Crederci fino alla fine!”. Ieri, per un’ora di gioco, la Juve si è rivista piccolina come non le succedeva da tanto tempo. Poi, però, ha avuto le conferme che cercava: la grande cavalcata dell’anno scorso non è stata casuale o fortuita. La Signora in estate si è fatta diversi ritocchini ma non ha perso l’appetito, il tremendismo e la mentalità vincente. “Analizzeremo gli errori commessi nel primo tempo e cercheremo di ripartire dalla ripresa”, ha detto ieri Allegri, comprensibilmente orgoglioso della reazione di pancia, fegato e cuore di una squadra che, dopo aver rischiato l’imbarcata, finendo sotto 0-2, ha rischiato addirittura il clamoroso 3-2.

All’inferno e ritorno. Dall’incubo al sogno, sempre che vincere in Baviera con quella fame e quella follia predicate dall’americano Steve Jobs e con le italianissime armi del catenaccio e contropiede non sia un’utopia. Il 2-2 firmato da una zampata da centravanti consumato del medianaccio Sturaro – il manifesto vivente di questa Juve operaia, durissima a morire – non è certo il risultato che i bianconeri auspicavano alla vigilia, ma basta e avanza per frullare da qui al ritorno, in calendario il 16 marzo all’Allianz Arena, speranze, calcoli, rimpianti, propositi, proclami. Il tutto condito da qualche comprensibile giramento di scatole per la direzione di gara dell’inglese Atkinson. Sul conto finale pesano infatti tre sviste arbitrali, più o meno grandi: due ombre sui gol bavaresi (un fuorigioco – quanto influente? – di Lewandowski e una trattenuta su Bonucci) e un rigore fantasma (fallo di mano dell’ex Vidal). Dall’altra parte, chissà come sarebbe finita senza i gentili omaggi di Muller (un gol incredibilmente mancato) e Kimmich (due errori sui due gol juventini), centrocampista adattato da Guardiola a centrale per tamponare l’emergenza in difesa.

A proposito di emergenza, oggi la Juve valuterà le condizioni di Marchisio, il 45° infortunio della stagione, in vista del posticipo di domenica sera contro l’Inter allo Stadium. Il centrocampista, uscito nell’intervallo di Juve-Bayern per un affaticamento muscolare, dovrebbe lasciare la cabina di regia a Hernanes. Le buone notizie arrivano da Chiellini e Alex Sandro, praticamente recuperati. Dopo tre uscite con la difesa a quattro, Allegri potrebbe riproporre il collaudatissimo 3-5-2 e magari dare un turno di riposo a Barzagli ed Evra. Il turnover sarà più massiccio mercoledì, quando la Juve affronterà nuovamente l’Inter ma al Meazza per la semifinale di ritorno di Coppa Italia (andata 3-0).
 

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Fonte: Repubblica

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