PIANETA CALCIO

Suarez, castigo finito: in nazionale quasi due anni dopo il morso a Chiellini

Dal Brasile, inteso come nazione, al Brasile, Paese ma soprattutto nazionale. Dopo 21 mesi Luis Suarez torna in nazionale. Il 24 giugno del 2014 giocò all’Arena Das Dunas di Natal contro l’Italia. Non fu espulso, nonostante il celeberrimo morso alla spalla di Giorgio Chiellini, e ci buttò fuori. Non poté gioire, e nemmeno aiutare i suoi ad evitare l’immediata eliminazione negli ottavi con la Colombia: nonostante le scuse puerili e i tentativi di aiuto governativi arrivati senza paura di coprirsi di ridicolo il terzo morso (conosciuto) della carriera di Suarez fu fatale al “Pistolero”.
Lunga squalifica, con rientro in campo con la sua nuova squadra, il Barcellona, in un Clasico perso 3-1 al Bernabeu il 25 ottobre, e per quanto riguarda la nazionale una punizione interminabile: 9 partite in competizioni ufficiali. Il 25 marzo prossimo finirà anche l’esilio con l’Uruguay e Suarez potrà indossare di nuovo la maglia albiceleste. Lo farà in Brasile, 300 chilometri più a sud di Natal: all’Arena Pernambuco di Recife contro i padroni di casa nel quinto turno delle qualificazioni al Mondiale 2018. L’Uruguay di Tabarez ha battuto Bolivia, Colombia e Cile e ha perso in Ecuador che con 4 successi guida la classifica proprio davanti all’Uruguay. Il Brasile di Dunga ha perso in Cile e pareggiato in Argentina, battendo in casa Venezuela e Perù, le ultime due del girone.
CAPOCANNONIERE — In questi due anni scarsi Tabarez non ha mai chiamato Suarez, teoricamente disponibile per le amichevoli: visto che Luis non poteva esserci per Copa America e qualificazioni mondiali il «Maestro» ha preferito puntare su chi poteva giocare. Suarez, 41 reti col Barça in questa stagione, è il capocannoniere storico dell’Uruguay con 44 gol e se la vedrà con due suoi compagni del Barça, Dani Alves e Neymar. Poi affronterà il Perù a Montevideo, quindi tornerà in Catalogna per il Clasico al Camp Nou, il 2 aprile. A margine, da segnalare le prime convocazioni con l’Uruguay per il viola Vecino e il genoano Laxalt.
gazzetta.it
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