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Juventus, Allegri tra scudetto e futuro: ”Il prossimo anno voglio una grande Champions”

TORINO – Con lo scudetto (e lo champagne) ormai in ghiaccio, la Juventus può cominciare a progettare la sua prossima campagna internazionale. “L’anno prossimo dovremo fare una grande Champions. In Europa nulla è impossibile”, assicura Massimiliano Allegri prima di allungare lo sguardo anche sul futuro azzurro: “Quale Ct per il dopo-Conte? Abbiamo ottimi allenatori all’estero…”. Ogni riferimento a Claudio Ranieri e Gianni De Biasi sembra voluto. Passando all’attualità bianconera, il tecnico livornese ordina ai suoi di fare bottino pieno domani a Firenze (“ci servono i tre punti”) e di non staccare la spina in vista della finale di Coppa Italia: “Riattaccarla non sarebbe affatto semplice”. Al Franchi si rivedranno probabilmente otto undicesimi del 3-5-2 che mercoledì ha superato la Lazio. Gli unici cambi sulle corsie esterne, dove torneranno Evra e l’ex viola Cuadrado, ed eventualmente in regia, con l’avvicendamento tra Hernanes e Lemina. Un dubbio anche in attacco: Morata contende a Mandzukic il posto al fianco dell’inamovibile Dybala.

Massimiliano Allegri, meglio lo scudetto in poltrona già lunedì sera oppure sul campo domenica 1° maggio contro il Carpi?
“Cominciamo dicendo che lo scudetto non dipende ancora soltanto da noi: non è detto che lunedì il Napoli non riesca a fare bottino pieno a Roma. Pensiamo soltanto a fare risultato a Firenze, perché non sarà semplice. La Fiorentina è con la Roma la squadra che ha segnato più di tutti nella prima mezz’ora di gioco. Ci attende una trasferta storicamente difficile che non vinciamo da quattro anni (17 marzo 2012, Fiorentina-Juve 0-5). Per i viola, in piena zona Europa League, è la sfida della stagione. Loro si stanno preparando da una settimana, visto che a Udine non hanno schierato i diffidati”.

Il tricolore è comunque al sicuro.
“E’ vero che siamo sempre a +9 dal Napoli, ma ci mancano ancora quattro punti e quattro partite da affrontare con il massimo impegno. Dovremmo farcela, ma cominciamo a conquistare altri punti. E teniamo la tensione alta, in modo da arrivare alla finale di Coppa Italia del 21 maggio nelle condizioni mentali migliori. Perché quando stacchi la spina, poi non è affatto semplice riattaccarla”.

Quali giocatori hanno bisogno di rifiatare?
“Mercoledì la partita è durata soltanto una cinquantina di minuti, ovvero finché la Lazio non è rimasta in dieci. Oggi valuto le condizioni dei miei giocatori, dobbiamo gestire bene i carichi di lavoro. Asamoah e Lemina stanno bene, idem Zaza e Morata che possono sostituire uno tra Mandzukic o Dybala. Dietro giocheranno Rugani, Barzagli e Bonucci, a meno che non inserisca Evra come avevo fatto a Monaco di Baviera”. 

Chiellini potrebbe esserci dal primo minuto? Khedira giocherà per la prima volta tre partite in una settimana? 
“Giorgio sta bene, ma domani non gioca. Quanto a Sami, ripeto, la partita di mercoledì è durata una cinquantina di minuti e la domenica precedente, contro il Palermo, non aveva giocato 90 minuti”.

Dybala è con Kane uno dei classe 1993 più decisivi d’Europa, è d’accordo?
“Non so, dovrei guardare le statistiche. Paulo ha comunque fatto un’annata importante e l’infortunio gli è servito in qualche modo per ricaricare le batterie”.

Tornando alla sua rabbia per l’eliminazione dalla Champions League, sta dando ai suoi ripetizioni di mentalità vincente?
“E’ tutta questione di crescere con la consapevolezza dei propri mezzi. Se vogliamo costruire qualcosa di importante, ognuno dovrà chiedere a se stesso qualcosa in più. L’eliminazione dalla Champions ci è rimasta di traverso, perché a Monaco di Baviera siamo usciti ai supplementari. Ecco perché l’anno prossimo, oltre a riconfermarci in Italia, dovremo fare una grande Champions League. Nulla è impossibile. Ma per arrivare a certi traguardi bisogna avere la giusta condizione psicofisica”.

Quale Ct consiglia alla Nazionale per il dopo-Conte?
“Ci sono tanti profili adatti per il ruolo di Ct, penso anche agli allenatori che lavorano all’estero. Credo che la Federazione sceglierà bene, io non posso dare consigli. Qualsiasi decisione verrà presa, la Nazionale sarà in buone mani”.

Fonte: Repubblica

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