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Emery in panchina e basta col doppio ad. Prende forma il Milan dei cinesi

Emery in panchina e basta col doppio ad. Prende forma il Milan dei cinesiSilvio Berlusconi (ansa) MILANO – La trattativa vivrà ancora almeno due settimane di contatti prima della svolta definitiva. Ma iniziano a delinearsi alcuni aspetti della fisionomia che il Milan avrà dopo il passaggio del 70% alla cordata cinese. I nuovi proprietari porranno sicuramente termine all’esperienza di governance fondata sul doppio amministratore delegato, creata da Berlusconi a dicembre 2013 per tentare di appianare i contrasti tra Adriano Galliani e Barbara Berlusconi.
 
ESPERIMENTO FALLITO – L’esperimento non è chiaramente riuscito. Le distanze sono rimaste e la società si è sostanzialmente spaccata in due tronconi non comunicanti. La cordata asiatica, coordinata da Sal Galatiolo e Nicolas Gankicoff, archivierà questa modalità nella catena di comando. O quanto meno manderà in soffitta una divisione così radicale tra parte sportiva o commerciale. Al massimo potrebbe sopravvivere un secondo ad con compiti chiaramente limitati alla parte finanziaria come succede alla Juventus con Aldo Mazzia. Galliani resterà: il manager brianzolo ha ancora in corso il percorso di scivolo con la Fininvest, dopo l’inizio della buonuscita quinquennale concordata a inizio 2014.
 
CINESI ALL’INGLESE – Non ci sarà un nuovo direttore sportivo anche perché, nella concezione calcistica degli imprenditori cinesi (questo succede pure nel loro campionato) sono gli allenatori ad avere un mandato molto ampio anche sul mercato, quasi da manager all’inglese. In questo caso Galliani formerebbe un tandem decisionale con il nuovo tecnico che, secondo la cordata di Pechino, dovrebbe essere Unai Emery. Se la trattativa andrà in porto, i compratori immetteranno investimenti consistenti nella prossima sessione estiva: una cifra compresa tra 100 e 200 milioni.
 
SENZA VINCOLI – Il Milan potrà spenderli in modo abbastanza libero perché non avrà particolari vincoli di fairplay finanziario. Non essendosi qualificato alle coppe, la Uefa potrebbe tornare a monitorare i conti rossoneri a partire dal 1° luglio 2017 in caso di ritorno del Milan in Champions o Europa League. Altrimenti il club di Via Aldo Rossi potrebbe anticipare il “settlement agreement” di Nyon (cioè l’inizio di una procedura sanzionatoria) con la richiesta di un “voluntary agreement” – un piano spontaneo di rientro concordato con la Uefa – entro il prossimo 31 dicembre dimostrando di avere progetti seri e basati su dati reali.
 
DUE DILIGENCE ATTENTISSIMA – Nel frattempo  mentre prosegue la dinamica di “scelte condivise” iniziate con la risoluzione di Mihajlovic e proseguita con i rinnovi di Montolivo, Calabria e Antonelli  –  i rappresentanti della cordata cinese in Italia stanno effettuando negli uffici di Casa Milan una due diligence molto dettagliata senza trascurare neanche le spese minime. Manca la firma, ma il Milan “cinese” sta già iniziando a prendere forma.
milan ac

serie A
Protagonisti:
Silvio Berlusconi

Fonte: Repubblica

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