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Inter, il fair play costa caro: in Europa League senza stelle

Inter, il fair play costa caro: in Europa League senza stelleJoao Mario (lapresse) MILANO – Il gruppo Suning ha regalato all’Inter un mercato esplosivo. Una campagna acquisti che va al di là dei paletti del Fair Play Finanziario, perché per rientrare nelle regole Uefa c’è tempo fino al 30 giugno del 2017. Quindi c’è quasi un anno di tempo per riequilibrare la situazione verso l’organismo europeo. In tal senso i dirigenti sono già al lavoro, in più c’è il mercato di gennaio, durante il quale presumibilmente ci saranno – come già noto – diverse cessioni. Il solo neo, ad ora, è quello legato alla lista per l’Europa League, che dovrà essere composta di 22 giocatori e dove ci sono dei parametri da rispettare. Non posticipabili. Dei nuovi acquisti dovrebbero restare fuori sia Gabigol che Joao Mario, quasi certa anche l’assenza di Kondogbia, mentre ci sarà Candreva.

L’ex Lazio si dividerà tra campionato dove potrebbe fare l’esterno nel tridente di attacco, invece, in coppa il suo ruolo dovrebbe essere quello di interno nella mediana. Detto questo, e in attesa dell’ufficialità della lista Uefa, è interessante l’analisi riportata da ‘calcio finanza’ di un primo bilancio dell’Inter, che nel mercato estivo ha sborsato circa 100 milioni. Una spesa che comporta un impatto sul bilancio di circa 50 milioni, dei quali circa 24 come maggiori ammortamenti e 28 per i nuovi stipendi.

L’unica cessione è stata quella di Laxalt, rientrata nell’affare Ansaldi, che, secondo i ben informati, sarebbe valsa una plusvalenza di circa 7 milioni. L’unica altra plusvalenza dovrebbe essere quella legata all’operazione Biraghi al Pescara. Le altre cessioni che hanno portato un risparmio sono quelle di Juan Jesus e di Dodò (prestito con obbligo di riscatto). Ma, delle due, solo quella di Dodò può essere iscritta a bilancio – con minusvalenza -. L’Inter incasserà 3 milioni per i prestiti dei due brasiliani. In totale, includendo il risparmio degli ingaggi e degli ammortamenti, l’impatto positivo sul bilancio dovrebbe essere di circa 25 milioni: in sostanza, la metà di quanto dovrebbero pesare gli investimenti. Gli stipendi dovrebbero essere cresciuti di circa 17 milioni, mentre gli ammortamenti intorno ai 22. Un disavanzo che dovrà essere colmato con cessioni a gennaio o con sponsorizzazioni.
 

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Fonte: Repubblica

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