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La svolta: la Var in serie A già dal prossimo campionato

La svolta: la Var in serie A già dal prossimo campionatoArbitri davanti agli schermi della Video Assistant Referee  ROMA – La video assistenza (Var), o se preferiamo la moviola, sta facendo passo da gigante: nel campionato di serie A i test sono segreti – l’arbitro non può comunicare con il suo collega che sta al video – mentre martedì, in occasione di Italia-Germania, si potrà comunicare, e correggere, se necessario, eventuali errori. Una serata importante, la Fifa guarda soprattutto all’Italia che è la capofila dell’esperimento che sta andando meglio del previsto. “Si procede speditamente, stiamo portando avanti come promesso il nostro programma: in qualche caso, e non sono molti, l’arbitro avrebbe potuto fare ricorso alla Var. E in meno di quattro casi avrebbe corretto la decisione dell’arbitro. Non sono tanti”, spiega Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, rieletto a pieni voti. Il n.1 degli arbitri ha parlato oggi pomeriggio alla trasmissione di Radio Rai condotta da Emilio Mancuso, “Gr Parlamento-La politica nel pallone”. “Mi auguro – ha aggiunto Nicchi – che si accorcino i tempi di applicazione”. E questa è una novità importate, “noi potremmo essere pronti a partire già dal prossimo campionato”.

SI PARTE DAL ’17-’18, ABOLITI GLI ADDIZIONALI – Gli arbitri ci sono, verranno aboliti invece gli arbitri addizionali, o di area, ormai superati. Si comincia ovviamente in serie A (dal 2017-’18) ma la Var sarà già a regime nella prossima Coppa Italia, forse dai quarti. “Noi siamo pronti”, ribadisce Nicchi. Ad essere favorevoli alla moviola-Var adesso sono anche gli arbitri, dopo che la Figc aveva sposato subito e per prima questi test: all’inizio sembravano titubanti, forse temevano di perdere potere e che le partite durassero all’infinito. Questi pericoli sono stati scongiurati: la moviola interviene soltanto in alcune situazioni ben chiare e corregge solo i gravi errori arbitrali. Per quanto riguarda altre decisioni, l’ultima parola spetterà sempre all’arbitro che va in campo e non a quello che sta davanti al video. Insomma, il test funziona: in Italia se ne sta occupando Roberto Rosetti che è in continuo contattato con la Fifa e con l’Uefa (dove Pierluigi Collina segue con attenzione il procedere degli esperimenti). Si è già visto, durante il campionato, che alcuni errori degli arbitri sarebbero stato corretti, non moltissimi secondo Nicchi, e la classifica sarebbe stata diversa da quella attuale. Insomma, gli arbitri adesso sono contenti se qualcuno, un collega che sta davanti ad un video, dà loro una mano. Meno errori. Meno polemiche (forse…). Ma non devono essere contenti solo gli arbitri, che sono una parte, seppur importante, del gioco: ci saranno, se funziona davvero, partite e risultati più chiari, meno contestati. Un calcio diverso. Migliore. Il calcio arriva ultimo sul fronte della tecnologia ma finalmente.

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Fonte: Repubblica

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