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Juventus, Allegri si sbilancia: “Quattro partite per mettere le mani sullo scudetto”

Juventus, Allegri si sbilancia: "Quattro partite per mettere le mani sullo scudetto"Massimiliano Allegri (ansa) TORINO – Venti anni fa esatti la Juve vinse la Coppa Intercontinentale. Un anniversario che non interessa granché a Massimiliano Allegri, sintonizzato unicamente sull’insidiosa trasferta di domani in casa del Genoa: “Volete sapere quanto ci vorrà per bissare quel trionfo del 1996? Noi da qui a marzo dobbiamo concentrarci unicamente sul campionato. Pensare di poter gestire 7 punti di vantaggio sarebbe da folli. Ci attendono Genoa, Atalanta, Torino e lo scontro diretto con la Roma: in queste quattro partite ci giochiamo molte possibilità di vincere il campionato. L’anno scorso la Juve aveva 12 punti di svantaggio sulla capolista… Si fa presto a risalire in classifica. Rimaniamo attenti e vigili”. Recuperati in extremis Benatia e soprattutto Higuain, in ballottaggio fino all’ultimo con Cuadrado, tra i 21 convocati manca Lemina (influenza), mentre Chiellini andrà nuovamente in panchina. Si va così verso un 3-5-2 con Rugani, Bonucci ed Evra davanti a Buffon; Lichtsteiner, Marchisio, Hernanes, Pjanic e Alex Sandro a centrocampo; Mandzukic e forse Higuain in attacco.

Massimiliano Allegri, cosa cambierà a livello tattico rispetto a Siviglia il recupero di Higuain?
“Abbiamo qualche giocatore in più a disposizione, la settimana prossima si aggregherà anche Dybala, e questo è un bene perché quella di domani sarà una partita complicata. A Genova ci sarà da battagliare. I rossoblù vengono da una sconfitta, dovremo metterci sul loro stesso piano. Ci attendono venti giorni quasi decisivi per il campionato. Bisogna essere bravi da domani al 23 dicembre a Doha”.
Come sta Higuain? E’ al cento per cento?
“Gonzalo aveva preso una botta, ma ora è a disposizione. Vedremo se schierarlo dall’inizio oppure no. Se gioca, farà coppia con Mandzukic, altrimenti l’attacco sarà a tre come a Siviglia”.
Come è riuscito in estate a domare Mandzukic e a convincerlo a restare?
“La terza punta, come vi piace chiamarla, alla Juve gioca comunque 35-40 partite. Per giocare in una grande squadre bisogna accettare la concorrenza, altrimenti si va altrove. Nella seconda parte della stagione dovremo andare a mille e ci sarà spazio per tutti. Detto questo, non ho dovuto convincere Mario, è bastata la fiducia che gli avevo dato l’anno scorso. Dopo un momento di difficoltà sta molto bene, sia fisicamente che mentalmente”.
Kean sarebbe pronto a giocare da titolare?
“Titolare è un po’ esagerato, il ragazzo sta crescendo molto a livello tecnico tattico dopo un periodo di adattamento. Ed è comunque considerato al pari di tutti gli altri”.
Marchisio può affrontare la seconda partita consecutiva da titolare? Chiellini rientrerà dal primo minuto?
“Sì, Claudio può giocare due partite di fila. Domani potrebbe fare la mezzala, anche perché mancherà Lemina, bloccato dall’influenza. Quanto a Chiellini, domani al suo posto giocherà ancora uno tra Rugani o Benatia”.
Pereyra ha detto di essere stato scaricato senza motivo da lei. Vuole replicare?
“Il passaggio alla Juve di Pereyra è stato importante per la sua carriera. E’ difficile rimanere in una società per tanti anni. Lui qui ha fatto bene, ma abbiamo dovuto fare una scelta”.
Ieri a Vinovo si è rivisto Pirlo: cosa vi siete detti?
“Ci siamo salutati, è stato un piacere vedersi. La vita va avanti e l’età purtroppo non si ferma. Non vedere più Pirlo in campo farebbe male a tutto il calcio. Uno come lui rinasce difficilmente. Andrea ci ha detto che gioca ancora un anno, dopodiché vedrà cosa fare”.
Con la Roma a -7 teme qualche calo di tensione?
“No, perché sarebbe da irresponsabili. Ora dobbiamo mantenere i piedi ben piantati per terra, premendo sull’acceleratore. Ci attendono delle partite complicate prima del derby e dello scontro diretto con la Roma. Ora però sotto con il Genoa, perché a Marassi le partite sono sempre fisiche, piene di contrasti. E poi noi finiscono mai: due anni fa abbiamo perso al 94’… Sette punti di vantaggio sembrano tanti ma sono assolutamente pochi. Purtroppo ricordo che la Juve, quando vinse il primo dei cinque scudetti, era 4 punti sotto il mio Milan e chiuse 4 punti sopra. Restiamo concentrati sul campionato, anche perché da qui a marzo la Champions non ci sarà, al netto di una partita con la Dimano Zagabria per blindare il primo posto del girone”.
 

juventus

serie A
Protagonisti:
massimiliano allegri

Fonte: Repubblica

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