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La Juve si scopre fragile, Montella può aprire un ciclo

La Juve si scopre fragile, Montella può aprire un cicloAbate, De Sciglio e Locatelli con la Supercoppa (agf) DOHA – Il Milan ha vinto ai rigori una Supercoppa che avrebbe meritato di conquistare anche prima che arrivassero i supplementari perché – fatta la tara all’enorme differenza di valori tra le due rose – è stato superiore alla Juventus in tutto: nella forza e nella tecnica, nell’orgoglio e nell’organizzazione e persino nella personalità. Ha saputo ribaltare una situazione di inferiorità netta, perché i bianconeri avevano dominato i primi venti minuti, li hanno marchiati con il gol di Chiellini ma poi lì si sono arenati, come sabato scorso contro la Roma. Però a differenza della Roma, il Milan non si è limitato a farsi trascinare in una rimonta vischiosa ma ha deciso che partite fare, e ha saputo come farla. Se la gara in sé non è stata uno spettacolo memorabile (palpitante sì, ma la bellezza è un’altra cosa), i rossoneri l’hanno comunque interpretata meglio che potessero, usando la vena di Suso, che ha ridicolizzato Evra, la personalità di Bonaventura, la concentrazione della difesa, il sacrificio dei centrocampisti e anche l’acume di Bacca, che pure s’è mangiato due gol.

LE PAGELLE DELLA SUPERCOPPA

Il Milan non ha mai perso la calma, ha sempre creduto in se stesso e alla lunga ha smascherato tutte le debolezza della Juve di questo periodo. È una squadra che patisce chi la sfida senza reverenza. Qualche volta la scampa a fatica (come nel derby), qualche volta ci lascia le penne (come col Genoa), ma in genere sta dimostrando una certa vulnerabilità, soprattutto a livello di personalità. Mentre il Milan ha dato un’idea generale di armonia, i bianconeri sembrava che si limitassero ad aspettare la differenza di Higuain prima e di Dybala poi. Non l’hanno fatta. L’ha fatta invece Suso, e poi alla fine Donnarumma, sotto lo sguardo livido di Buffon. Qui non finisce certo il ciclo della Juve, ma può cominciare qualcosa di rossonero: Montella ha idee in testa, le sa insegnare, sta costruendo un piccolo gioiello di squadra. Le classiche nozze coi fichi secchi.

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Fonte: Repubblica

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