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Milan-Cagliari 1-0: Bacca stende i sardi nel finale

Milan-Cagliari 1-0: Bacca stende i sardi nel finaleCarlos Bacca (ansa) MILANO – Come voleva Montella, il Milan non si è addormentato sulla Supercoppa di Doha. Con una partita da recuperare – l’8 febbraio a Bologna – può archiviare con soddisfazione il suo girone d’andata incompleto: i 36 punti in 18 partite, alla media di 2 a partita, rappresentano un ritmo da corsa per la zona Champions. Certo, l’1-0 sul Cagliari, ottenuto nel finale grazie a un gol di Bacca che è così tornato a segnare dopo più di tre mesi, è stato molto faticoso.  In attesa del mercato, che porterà subito allo scambio di portieri Gabriel-Storari e poi chissà, gli allenatori amici in campo a San Siro hanno preso atto di come le rispettive rose potrebbero essere migliorate. Intanto hanno sposato il realismo. Montella ha assorbito senza battere ciglio l’infortunio di Kucka, rimpiazzato da Pasalic nel trio di centrocampo completato da Locatelli e Bonaventura, e in attacco ha scelto il tridente classico Suso-Bacca-Niang. Rastelli, suo compagno di camera al supercorso di Coverciano, gli ha risposto con un 4-5-1 particolarmente coperto, date le recenti batoste difensive. Sau, unica punta, veniva di rado affiancato dagli esterni Isla e Farias, addetti in prevalenza alla copertura. L’ANSIA DI BACCA E NIANG – Il confronto era in teoria ghiotto per Bacca e Niang, in lungo digiuno: li aspettava la peggiore difesa del campionato, con 42 gol subiti. Dopo un colpo di testa di Romagnoli su corner, con respinta di Rafael, è appunto emersa subito l’ansia di segnare dei due digiunanti. In un quarto d’ora avevano già tentato quattro assalti, Bacca con una girata a lato e con un pretenzioso tiro scentrato di esterno destro, Niang con una fuga in contropiede e con un destraccio alto dal limite. La coppia si è mostrata incline anche a scambiarsi posizione, per aprirsi reciproco spazio, mentre Suso restava a destra, nella zona di competenza, come principale catalizzatore del pallone, meno ispirato del solito.

GIOCO PASTICCIATO – Se nello stadio semivuoto la temperatura è rimasta al confine degli zero gradi, anche la partita ci ha messo un po’ a scaldarsi. Il Cagliari è davvero uscito dal guscio soltanto al 25′, quando Sau ha liberato al sinistro radente da fuori l’incursore Barella: il tuffo di Donnarumma ha disinnescato il pericolo. Subito dopo è uscito per infortunio Abate, sostituito materialmente da Antonelli e nel duplice ruolo tattico e gerarchico – di terzino e di capitano – da De Sciglio, che ha traslocato di fascia. Con una punizione a effetto di Bonaventura, di poco fuori bersaglio, è ricominciato il predominio milanista e l’area del Cagliari si è di nuovo affollata. Tuttavia i movimenti poco sincronici di Bacca e Niang a dettare il passaggio e la scarsa vena di Suso hanno fatto perdere al Milan molti palloni e soprattutto hanno privato Bonaventura delle sponde predilette per i possibili duetti. Il solo Locatelli, con qualche cambio di campo azzeccato, si è parzialmente sottratto al grigiore generale, insieme all’omologo Di Gennario, ex delle giovanili rossonere.

PANCHINE INQUIETE – Non è stato dunque incongruo che la prima metà della partita sia finita con due avventurosi tentativi del frustrato duo di cui sopra: una girata di Bacca murata da un groviglio di stinchi e un sinistro sparato da Niang direttamente in fallo laterale. Quando a inizio ripresa i segnali di allarme si sono ripetuti – destro alto di Dessena, cross tagliato di Suso mancato da Bacca di testa e da Nian g di piede – si è capito che Montella avrebbe presto dovuto pescare in panchina le risorse per tentare di cambiare l’andazzo. La prima mossa, al 20′, è stata l’inserimento di Bertolacci per Bonaventura. La seconda, dopo il gol di Isla annullato per fuorigioco al 23′, è nata dalla presa d’atto che la domenica degli attaccanti prescelti era storta, come confermato da un diagonale al volo di Niang sul fondo. E’ così arrivato il momento di Lapadula, al 34′.

IL GUIZZO DEL RAPACE – Preceduta dalla parata in corner di Rafael su tagliente sinistro di Suso, la moltiplicazione degli attaccanti ha prodotto un ardito 4-2-4, con Locatelli e un centrocampista offensivo come Bertolacci a proteggere il quartetto avanzato Suso-Bacca-Lapadula-Niang. Nel frattempo Rastelli non era rimasto a guardare: prima del collega, aveva inserito il fischiato ex Borriello per Sau e Joao Pedro per Farias, a dimostrazione della volontà di provare a vincere. Ancora una volta, però, Lapadula si è confermato decisivo, grazie alla sua ostinazione nel non dare mai per finita un’azione. Al 43′, da terra, in area, ha sorpreso il distratto Bruno Alves e in scivolata ha porto a Bacca un assist da spingere semplicemente in porta. Così ha fatto il colombiano, che poi, al 4′ di recupero, ha anche provocato l’espulsione dello stesso Alves, costretto al fallo per fermarne la galoppata verso la porta. Era il segnale della resa.

Milan-Cagliari 1-0
Reti: st 43′ Bacca.
Milan: Donnarumma; Abate (27′ pt Antonelli), Paletta, Romagnoli, De Sciglio; Pasalic (34′ st Lapadula), Locatelli, Bonaventura (19′ st Bertolacci); Suso, Bacca, Niang. A disp. Gabriel, Plizzari, Calabria, Gomez, Ely, Zapata, Sosa, Honda, Poli. All. Montella.
Cagliari: Rafael; Pisacane, Ceppitelli, Alves, Capuano; Isla, Di Gennaro, Dessena (47′ st Giannetti); Barella; Farias (33′ st Joao Pedro), Sau (28′ st Borriello). A disp. Colombo, Crosta, Salamon, Munari, Murru, Bittante, Tachtsidis. All. Rastelli.

Arbitro: Giacomelli di Trieste.
Note: espulso Alves (C) al 49′ st; ammonito Isla (C).

milan ac

Cagliari calcio
serie A
Protagonisti:
carlos bacca
gianluca lapadula

Fonte: Repubblica

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