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Dai libri al campo, le tesi dei grandi allenatori

Nel caso di Spalletti sono passati 18 anni. La sua tesi del Supercorso di Coverciano diventa maggiorenne. Più recenti quelle presentate e discusse da Allegri, Sarri, Montella e Pioli. A Sky Sport 24 abbiamo provato a vedere come si sono evoluti i pensieri dei 5 allenatori principali di Serie A rispetto al tema presentato per diventare professionisti e ottenere il Diploma Pro Uefa.

ALLEGRI
“Caratteristiche dei tre centrocampisti in un centrocampo a tre” 2004/2005

Il titolo della tesi presentata dall’attuale allenatore della Juve sembra trovare la risposta ideale nel centrocampo che i bianconeri potevano schierare nella scorsa stagione: Marchisio, Khedira e Pogba. tre protagonisti di una stagione trionfale in cui Allegri ha sbancato vincendo scudetto e Coppa Italia battendo record su record. Orfano del francese passato al Manchester United, Allegri è stato “accontentato” con Pjanic e Higuain dimostrando elasticità e creatività: per usare tutti i talenti di cui dispone, Max ha iniziato a fare ricorso al 4-2-3-1 e proprio in occasione della partita contro la Lazio ha sfoderato un assetto iper-offensivo che ha dato una ventata di entusiasmo al calcio italiano, rovesciando lo stereotipo della Serie A vista come “il campionato delle difese”.  

“All’inizio ho pensato di adottare un 4-4-2, modulo che assicura almeno una buona tenuta difensiva, poi per motivi di rosa ristretta ed infortuni, sono passato ad un 4-3-3.”

SPALLETTI
“Il sistema di gioco 3-5-2” 1999/2000

Manolas, Fazio e Ruediger incarnano alla perfezione il concetto di difesa a tre nel 3-5-2 spallettiano. La ricetta della Roma che si sta imponendo come anti-Juve sta nella solidità di una difesa che sta portando a quei successi per 1-0 che caratterizzano le grandi squadre.

“Perché il 3-5-2, lo staff, i giocatori, elementi di gioco, linguaggio e terminologia da campo. Esercitazioni difensive e offensive. La tesi preparata dall’attuale allenatore della Roma nel 1999 ha come parole chiave corto-lungo, diagonale e scalature.”

SARRI
“La preparazione settimanale della partita” 2006/2007

Forse dieci anni fa, quando preparava la sua tesi, l’attuale allenatore del Napoli non avrebbe immaginato di arrivare ad adottare i droni come strumento di lavoro. Ma già immaginava e sperava di essere aperto a nuove soluzioni. In questo Maurizio Sarri si è dimostrato coerente con il suo credo, basato sull’amore e la passione per il calcio.  

“Questo mio modo di preparare la partita è in realtà molto diverso da qualche anno fa… Spero anche che sia diverso da quello che farò tra qualche anno, in quanto questo significherebbe che la mia voglia di andare avanti e migliorare non si è esaurita, così come il mio amore e la mia passione nei confronti di questo splendido gioco.”

PIOLI
“Le catene di gioco laterali nel 4-4-2” 2002/2003

Sfruttare gli spazi, aggredire l’avversario creando i pericoli dalle fasce laterali. Il numero di reti segnate da Icardi, al momento in testa alla classifica dei marcatori di Serie A, è la dimostrazione che l’idea su cui Pioli ha basato la sua tesi di Coverciano sia vincente.

“E’ un sistema che permette di mantenere la squadra corta in entrambe le fasi di gioco, di aggredire l’avversario e di occupare ottimamente gli spazi cercando di sfruttare al meglio le fasce laterali.”

MONTELLA
“La preparazione precampionato (primi 14 giorni)” 2010/2011

La stagione del Milan in corso, con i rossoneri liberi dagli impegni europei, può essere presa in considerazione per testare la tesi di Coverciano di Montella. Se esaminiamo il suo stesso Milan, paragonandolo con le partenze in campionato dei suoi predecessori, allora possiamo dire che l’Aeroplanino è diventato un trattore. Lavoro, lavoro e lavoro. E i risultati arrivano.

“L’uomo, per sua natura, si comporta semplicemente come tutti gli altri organismi: se viene sollecitato, risponde adattandosi per sopportare maggiori esigenze, mentre se non viene sollecitato tende a deadattarsi.”

Fonte: SkySport

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