COPERTINAEDITORIALE

Napoli un crollo che non lascia ben sperare

Il calcio, come sappiamo, non è una scienza esatta, ma le cose non succedono mai per caso. Da gennaio il Napoli ha sempre fatto fatica al San Paolo,  anche contro lo Spezia in Coppa Italia non è stato impeccabile. Prestazioni scintillanti, al contrario in trasferta, dove ha incassato tanti punti.  Non solo col Palermo, anche col Pescara il primo gol è arrivato solo nella ripresa.
Poi c’è tutto, in una partita del genere. Anche un pizzico di sfortuna. La traversa in apertura di Insigne grida vendetta. Come il palo di Mertens sul finire del primo tempo. Mettiamoci nel conto anche il gol che sembrava fatto di Callejon, che a dieci minuti dalla fine poteva riaprire il giochi.
Tuttavia va detto che ha vinto la squadra che ha giocato meglio, che aveva più voglia, che ha corso di più. Che ha fatto meglio tutto. Che ha preparato meglio la partita. Ha giocato per far giocare male il Napoli. Nel calcio è fondamentale. Non è un caso che  Gasperini in 4 partite contro il Napoli di Sarri per tre volte non ha subito gol. Questo crollo, neanche tanto inatteso però non fa ben sperare per il prosieguo della stagione che di qui a dieci giorni potrebbe essere addirittura finita.
Stasera occorre tifare Roma. Guardarsi le spalle più che guardare avanti, diciamoci la verità questo è l’obiettivo, blindare il terzo posto sarebbe già un successo.
Nulla è perso, sia ben chiaro ma  tutto, adesso sembra  molto più difficile. Il Napoli buca clamorosamente la prima partita della serie della morte. Non è un bel segnale, ma nel calcio la cosa più inutile è guardare dietro. Leccare le ferite e guardare già a martedì allo Stadium. Sbagliare è umano perseverare però è diabolico.

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