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Sassuolo, Carnevali blinda Di Francesco: “Via solo per una big”

Sassuolo, Carnevali blinda Di Francesco: "Via solo per una big"Eusebio Di Francesco (agf) SASSUOLO – Non è stata la stagione che tutti si aspettavano, ma a conti fatti e senza più obiettivi da raggiungere, in casa Sassuolo è tempo di bilanci. “È stata una stagione abbastanza positiva nell’insieme – le parole di Giovanni Carnevali, amministratore delegato e direttore generale degli emiliani ai microfoni di “Pezzi da 90″ sull’emittente umbra Radio Onda Libera -. C’è stata l’esperienza dell’Europa League che ha portato soddisfazione e anche delle problematiche. Non sono contento delle ultime partite in campionato, questo sì, ma nel complesso stiamo facendo la nostra parte. Se dovessi dare un voto, direi 6”.

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IL FUTURO DI DI FRANCESCO – A fine stagione, però, ci sarà il nodo Di Francesco. Il club vorrebbe tenerlo, ma il tecnico sembra più propenso a provare nuove esperienze, soprattutto se a corteggiarlo sarà qualche big italiana. “Ogni anno, a questo punto della stagione, si comincia a parlare della partenza del mister – spiega Carnevali -. Noi abbiamo un grande allenatore e se dovesse arrivare la proposta di un grosso club se ne parlerebbe tranquillamente. Di Francesco ha altri due anni di contratto con il Sassuolo e ha sposato un progetto che condividiamo con lui con reciproca soddisfazione”.

BASTA POLEMICHE – Capitolo polemiche arbitrali: il Sassuolo ha protestato molto in occasione delle due gare perse col Milan. “Lo spirito deve essere diverso rispetto alle polemiche alimentate all’infinito. Gli errori ci stanno e sono esagerate le reazioni smisurate e continuate. La Var può aiutare tutti, ma non è comunque giusto tenere comportamenti non corretti. Ci deve essere senso di responsabilità a ogni livello”. Dal prossimo quadriennio di Tavecchio alla guida della Federcalcio, Carnevali si aspetta “qualcosa di nuovo e di diverso. Si deve cambiare, confido in qualche novità sostanziale. Oggi ci sono troppe critiche e problematiche. Serve più lungimiranza. La riforma dei campionati? È riduttivo parlare di un campionato a 20 o 18 squadre. I cambiamenti vanno fatti con criterio perseguendo delle formule nuove. Non si può puntare tutto sui diritti televisivi, di cui va rivista la ripartizione, ma vanno cercate e sviluppate anche altre opportunità per migliorare i bilanci”.

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Fonte: Repubblica

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