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Russia 2018, “schiavi nella costruzione di stadi”

I lavori al Krestovsky Stadium di San Pietroburgo sono al centro dell’inchiesta della rivista norvegese Josimar (Getty)

Secondo un’inchiesta della rivista sportiva norvegese Josimar, almeno un centinaio di lavoratori nordcoreani sarebbero stati utilizzati in condizioni lavorative inquietanti, per la costruzione del Krestovsky Stadium di San Pietroburgo

Un centinaio di lavoratori nordcoreani senza diritti, pagati pochissimo, sarebbero stati utilizzati per la costruzione del nuovo stadio dello Zenit San Pietroburgo. Uno degli impianti in cui si giocheranno i Mondiali 2018. Lo ha rivelato negli ultimi giorni un’inchiesta realizzata da Josimar, una rivista sportiva norvegese. Secondo Josimar, che nella corso del suo reportage ha raccolto le testimonianze di diverse persone impegnate nella costruzione, ed esperti di sfruttamento del lavoro, a San Pietroburgo gli operai sono stati costretti a dormire in container senza acqua o riscaldamento. Condizioni che fanno parlare di schiavitù. I dettagli rivelati sono davvero inquietanti.

30mila lavoratori “deportati” – Secondo le organizzazioni umanitarie russe, sarebbero circa 30mila i lavoratori nordcoreani “deportati” dal regime nord-coreano in Russia. La maggior parte è impegnata nell’industria pesante (costruzioni, miniere e foreste). Proprio dell’industria edile fa parte la costruzione del nuovo stadio dello Zenit, uno dei club russi più importanti. Per i lavoratori le condizioni lavorative sarebbero davvero assurde: turni dalle 7 del mattino a mezzanotte e un paio di giorni di riposo al mese. Qualche tempo fa, inoltre, un lavoratore è stato trovato morto in un container. Si sono verificati poi numerosi incidenti che hanno causato la morte di altre tre persone, ma la notizia sarebbe stata accolta nell’indifferenza generale.

Stadio più costoso della storia – La costruzione del Krestovsky Stadium è stata annunciata nel 2005. I lavori sono iniziati nel 2006 e non sono ancora finiti. Sarebbero dovuti durare solo tre anni, con data di apertura prevista per il 2008, e costo non oltre i 220 milioni di euro. A undici anni dall’inizio, però, l’impianto non è ancora stato ultimato. E i costi hanno sfondato un tetto record: si aggirerebbero ora oltre il miliardo di euro. La costruzione ha subito ritardi e diverse modifiche al progetto iniziale.

Stipendio al regime – Un avvocato di un’organizzazione umanitaria locale ha poi spiegato come la maggior parte dello stipendio dato ai nordcoreani, finisca nelle tasche del regime. Dall’inchiesta di Josimar, insomma, vien fuori uno scenario simile a quello di altre inchieste sui lavoratori stranieri in Qatar. Proprio le condizioni lavorative di costruzione degli stadi dei Mondiali 2022 sono stati al centro di polemiche ad ogni livello.
 

Fonte: SkySport

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