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Inter, tutti in punizione: da giovedì sarà ritiro

L’amarezza dell’allenatore dell’Inter durante la partita contro il Crotone (Getty)

Dopo il ko contro il Crotone, la società ha deciso di anticipare a giovedì il ritiro in vista del derby di sabato a pranzo. Annullata anche la giornata di riposo di oggi, squadra in campo dalle 11 di mattina. E intanto i numeri di Pioli sono tornati assolutamente normali

L’Inter che non sa più vincere si appresta ad affrontare la settimana più difficile. Almeno da quando Pioli si è seduto sulla panchina nerazzurra. La scoppola di Crotone ha lasciato il segno, sui giocatori, sull’umore della società, sulla tabella di marcia dell’allenatore, che proprio al termine del suo primo girone nerazzurro vede vanificato tutto ciò che di buono i nerazzurri era riusciti a fare nei primi 4 mesi del suo governo. Sabato a pranzo, inoltre, c’è il Milan, che proprio ieri è riuscito a scavalcare nuovamente i cugini interisti nella sfida tutta milanese che deve portare in Europa League. E allora la priorità è correre subito ai ripari. La dirigenza nerazzurra, riunitasi alla Pinetina dalla prima mattina, ha ribadito la linea dura già espressa da Ausilio nell’immediato post partita di Crotone, annullando il giorno di riposo previsto per oggi (la squadra è entrata in campo alle 11) e soprattutto imponendo ai calciatori di anticipare il ritiro pre derby a giovedì. Una decisione considerata inevitabile dalla società e dallo stesso allenatore che prima dell’allenamento di oggi ha tenuto a rapporto il suoi giocatori. 

Numeri normali, alla de Boer

La sfida al Milan di sabato a pranzo arriva forse nel momento più complicato dell’avventura nerazzurra di Pioli, chiamato da Suning per raddrizzare il complicato avvio di stagione sotto la gestione de Boer. Da derby a derby 19 partite, un girone esatto che ci consente dunque di poter stilare una prima analisi dell’operato dell’ex allenatore di Bologna e Lazio tra le altre. Un bilancio decisamente rovinato dalle ultime tre partite, nelle quali l’Inter ha raccolto un solo punto, che hanno vanificato di fatto il passo tenuto dalla squadra nerazzurra durante le prime 16 partite dell’allenatore parmigiano. Se confrontiamo infatti la posizione di classifica, la distanza dalla Champions e dall’Europa League rispetto alla 13esima giornata, momento in cui Pioli ha preso in mano la gestione della squadra, ci si accorge che, almeno a livello numerico, i mgilioramenti dell’Inter sono stati minimi. Pioli come de Boer, si potrebbe dire: vediamo il perchè.

Il confronto dei due mondi

Il pimo dato che emerge arriva dalla classifica e accomuna i due allenatori: così come con de Boer, l’Inter di Pioli è ancora fuori dalle Coppe. Dopo le prime 12 giornate con l’olandese in panchina i nerazzurri erano ottavi, Pioli ha guadagnato una posizione salendo al settimo posto ma al momento non basta, in Europa League oggi andrebbe il Milan (dato per scontato che Juventus e Lazio, finaliste di Coppa Italia, si qualifichino direttamente consentendo dunque anche alla sesta di accedere ai preliminari della seconda competizione europea). L’unica nota positiva rispetto alla precedente gestione è la distanza che separa oggi la squadra milanese dal sesto posto: alla 12esima giornata i punti di ritardo erano 5, oggi invece sono 2, anche se Pioli proprio sabato prossimo ha a disposizione lo scontro diretto per controscavalcare i rossoneri. Ciò che non può far sorridere Pioli invece è la distanza rispetto al terzo posto occupato dal Napoli, che proprio a causa dei 6 punti persi contro Sampdoria e Crotone (potevano, anzi dovevano essere due vittorie) è tornata a essere di ben 9 punti, addirittura 1 in più rispetto alla distanza che i nerazzurri avevano al momento dell’arrivo di Pioli in panchina. Insomma, penserà l’allenatore nerazzurro, tanta fatica per nulla. Le 7 partite vinte consecutivamente tra fine novembvre, dicembre e gennaio sono già tremendamente lontane e cancellate dalla classifica dei punti fatti dalle prime squadre del nostro campionato da quando Pioli è allenatore dell’Inter. La classifica del suo girone, insomma, che recita un eloquente quinto posto: i nerazzurri nelle ultime 19 partite hanno fatto meglio solo di Milan (6 punti), Fiorentina (3) e Atalanta (1), ma hanno perso distanza rispetto alle prime 4 di questa particolare classifica (Lazio, Roma, Napoli e Juventus). Un cammino normale, insomma. 

Fonte: SkySport

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