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Champions, Juve-Barcellona 3-0: Dybala fa il Messi

JUVENTUS-BARCELLONA 3-0
7′ e 22′ Dybala, 55′ Chiellini

C’è una stella luminosa che brilla sopra il cielo dello Stadium. Un argentino che porta il numero 10, ha nel sinistro la sua arma segreta e si chiama Paulo Dybala. Nella notte più importante, quella che lo vedeva di fronte al suo grande idolo Messi, l’attaccante argentino ha regalato alla Juventus una delle imprese europee più incredibili della sua storia. Due gol per spezzare l’equilibrio e dare il via al trionfo, completato nella ripresa da Chiellini ma portato avanti da tutta la squadra con forza e lucidità. La stesse che ora serviranno alla squadra anche nel ritorno del Camp Nou. Allegri non poteva chiedere di meglio ai suoi ragazzi. E forse nemmeno sperava di riuscire a ottenere tanto. 3 gol segnati, nessuno subito e un avvertimento a tutta l’Europa. La Juventus è forte, pronta, determinata e piena di talento. E se è nella serata giusta può sotterrare anche una squadra piena di campioni, per la verità apparsi quasi annoiati questa sera, come quella di Luis Enrique. Coccolata dall’invincibile entusiasmo del suo fortino – ora sono 23 le partite europee consecutive senza sconfitte allo Stadium – la squadra di Allegri disegna un capolavoro tattico, tecnico e di tenacia, mordendo subito al collo la preda blaugrana, lasciandola sanguinare quasi spaurita in mezzo al campo, stordendola con un fendente mancino dopo una ventina di minuti e gestendo poi il risultato nel secondo tempo. Certo l’allenatore bianconaero ha avuto anche la fortuna di incontrare una delle peggiori versioni del Barcellona, paragonabile forse solo a quella dell’andata degli ottavi di finale al Parco dei Principi, e che ora dovrà ripetere l’impresa impossibile (o quasi) della super remuntada già realizzata contro il Psg al ritorno. Ma di fronte, questa volta, il Barcellona avrà la maturità di una squadra che di certo, almeno a livello difensivo, non è paragonabile a quella di Emery, e che sarà sicuramente un ostacolo molto più duro da superare. Ovviamente Allegri non sottovaluterà l’appuntamento, ma d’altronde gli basterà fare solo una cosa per passare: giocare da Juve.

Messi? No, Dybala

Allegri manda in campo la formazione più offensiva possibile, con le 5 stelle tutte insieme e i due brasiliani Dani Alves e Alex Sandro sulle fasce in difesa. Luis Enrique risponde con un 4-3-3 che prevede Mathieu a sinistra e Mascherano a centrocampo al posto dello squalificato Busquets. L’obiettivo della Juventus è chiaro sin dai primissimi secondi: aggredire subito il Barcellona, andarsi a prendere il vantaggio e poi compattare le linee in un blocco graniticio. Detto, fatto. E in soli 10 minuti. Quelli che ci mette Dybala per trovare lo spazio giusto in area, ricevere da Cuadrado e confezionare, nell’assenza della difesa blaugrana, un sinistro morbido morbido che non lascia scampo a Ter Stegen, infilato sulla sua destra. Delirio, boato, apoteosi bianconera. Meglio ci così la partita per Allegri non poteva cominciare. Passata in vantaggio la Juve passa alla seconda fase del piano anti Barcellona, chiudendosi a protezione della difesa con Cuadrado e Mandzukic che con grande sacrificio si piazzano in linea con Pjanic e Khedira. La mossa dà i suoi fruttti perché i blaugrana tengono palla, avanzano fino ai 60 metri ma una volta superata la metà campo non trovano spazio. Solo una magia potrebbe riuscire a bucare una difesa così concentrata come quella bianconera, ma se in campo hai Messi qualcosa prima o poi può sempre accadere. Al 20′ infatti l’argentino tira fuori dal cilindro un assist da fantascienza che libera Iniesta a tu per tu con Buffon: destro a giro a colpo sicuro ma il fenomeno la Juve ce l’ha in porta e il numero 1 di Allegri devia in calcio d’angolo emulando la magia da pochi secondi compiuti dalla pulce argentina. Lo Stadium esulta come se Buffon avesse segnato, ma appena 47 secondi più tardi la rete bianconera arriva sul serio e i tifosi possono letteralmente esplodere. E’ la vecchia legge del calcio mai scritta: gol mancato, gol subito. E’ ancora il sinistro magico di Dybala a perforare Ter Stegen dopo una grande azione sulla sinistra culminata con l’assist di Mandzukic per la Joya bianconera. Il Barcellona è tramortito, Luis Enrique una maschera senza espressione e i giocatori capiscono che se vogliono quantomeno provare a mettere in difficoltà gli avversari devono alzare il ritmo delle loro giocate. Il possesso è sempre a loro favore, ma occasioni non ne arrivano: quello blaugrana è un tiki-taka infinito ma sterline (70% a 30% a favore del Barcellona il dato del possesso palla nel primo tempo) che porta solo a un mezzo colpo di testa di Suarez deviato in angolo da Bonucci, oltre a un’azione fermata per un giusto fuorigioco di Suarez su un recupero palla di Messi, che dopo il triangolo col Pistolero si era ritrovato solo davanti a Buffon. Nel finale la Juve ritira fuori la testa dalla propria metà campo, ma Higuain e Bonucci non riescono a trasformare un grande primo tempo in un trionfo assoluto. Poco male, al riposo siamo 2-0. I tifosi possono sognare.

Difesa e terzo gol

La ripresa comincia con la mossa di Luis Enrique che passa alla difesa a 3, levando Matrhieu e inserendo Andre Gomes, piazzato a centrocampo al posto di Mascherano arretrato al fianco di Umtiti e Pique. Oltre alla novità tattica la squadra blaugrana comunque sembra essere animata da tutta un’altra determinazione, soprattutto nel pressing offensivo e nelle verticalizzazioni, che ora arrivano sempre più frequenti. Il risultato sono almeno 4 occasioni, non clamorose per la verità, arrivate tutte con conclusioni da fuori e di Messi, due volte Iniesta e Neymar. La Juve non sembra in difficoltà, ma un piccolo allarme comincia a risuonare nell’aria. E allora la soluzione è una sola, andare a cercare subito il terzo gol, senza paura. Ci prova per due volte Higuain, ma Ter Stegen è bravissimo a respingere prima una conclusione dai 16 metri poi un destro a botta sicura scagliato a pochi metri dal portiere tedesco. E allora dove non arriva il Pipita ci pensa incredibilmente Chiellini, che su un angolo dalla destra riesce ad avere la meglio di Mascherano e a indirizzare la palla sul palo e poi in rete per la defitiva apoteosi bianconera. Il Barcellona è sotto 3-0. La buona notizia, inoltre, è che i giocatori di Luis Enrique continuano ad avere difficoltà nell’arriva all’interno dell’area della Juve con palloni giocabili per gli attaccanti, anche se passaggio dopo passgagio al 67′ Messi trova la seconda grande giocata della sua partita regalando a Suarez la possibilità di calciare dall’interno dell’area: la palla, colpita non benissimo, esce sbilenca dal destro dell’uruguaiano e si spegne sul fondo. Allegri capisce che Cuadrado non ne ha più e mette Lemina al suo posto, poi concede la standing ovation a Dybala che lascia il campo a Rincon. Anche perché ora c’è solo da difendere il 3-0. La Juventus lo fa con calma e giudizio, concedendo come sempre il possesso al Barcellona, ma rischiando solo su una punizione dal limite che però Messi spara addosso alla barriera. Non è serata per il fenomeno blaugarana, il Dio del calcio ha evidentemente deciso che oggi allo Stadium solo un argentino debba prendersi tutta la scena. E allora al fischio finale la Joya è tutta e solo bianconera. Il primo ostacolo è stato superato, ora non resta che completare l’opera il 19 aprile al Camp Nou. Questa Juve di certo non è il Psg, almeno a livello difensivo, e le imprese impossibili non sempre possono riuscire. Allegri lo sa, sospira, ma intanto si gode la serata perfetta dei suoi ragazzi. La Champions è sempre di più casa sua. 

LE CURIOSITA’ STATISTICHE DELLA PARTITA
-La Juventus ha vinto tutte le ultime 16 gare allo Stadium ed è imbattuta in casa da 48 partite ufficiali (42V, 6N): l’ultima sconfitta interna è arrivata contro l’Udinese nell’agosto del 2015.
-La Juventus non aveva mai segnato 3 gol (e vinto con più di un gol di scarto) contro il Barcellona.
-La Juve è la quinta squadra ad aver subito solo due gol dopo 9 partite in una stagione di Champions League: tutte le precedenti quattro hanno raggiunto la finale.
-Quarto gol stagionale di Chiellini: non segna di più, in una singola stagione, dal 2009/10 (cinque reti).
-Juve a segno in tutte le ultime 33 gare ufficiali disputate: è la striscia più lunga per i bianconeri da marzo 2006.
-Solo una volta prima d’ora il Barcellona si è trovato sotto di due gol dopo meno tempo in Champions: nel 2005, contro il Chelsea, 0-3 dopo 19 minuti.
-L’ultima doppietta di uno juventino in Champions fu firmata da Tevez nel marzo 2015 contro il Borussia Dortmund.
-13 dei 15 gol stagionali di Dybala sono arrivati allo Stadium
-Per la prima volta Dybala a segno in due gare di fila in Champions League.

Fonte: SkySport

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