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Buffon da Pallone d’Oro, sogno Champions continua

Le grandi imprese hanno sempre bisogno di grandi protagonisti. Di uomini decisivi, di personaggi senza macchia e senza paura. Di veri e propri eroi. Insomma, di acclarati numeri 1. E la Juventus, per sua fortuna, ha il migliore. Gianluigi Buffon, la leggenda bianconera, il portierone che da oltre 16 anni difende i pali della Signora scortandola ogni volta tranquilla e sicura verso i traguardi più ambiti. E che, grazie alla straordinaria prestazione del Louis II, ha avvicinato i compagni a quell’ultimo trofeo che ancora manca alla sua invidiabile collezione: la Champions League. Quella che due anni fa ha solo sfiorato a Manchester nel 2003 e nella finale di Berlino contro il Barcellona e che ora, forse anche contro ogni suo più ottimistico pronostico, può andare a prendersi nell’ultimo atto di Cardiff.

Gigi ancora decisivo

Contro il Monaco Buffon ha sfoderato ben 5 parate, cosa che mai era stato costretto a fare in questa stagione, e almeno tre, come sottolineato anche da Allegri nel post partita, sono state decisive. Nel primo tempo sulla stellina Mbappe (che potrebbe essere suo figlio), nella ripresa prima su Falcao e poi su Germain: interventi a dir poco prodigiosi, che hanno consentito alla sua Juve di mantenere la porta inviolata in questa edizione della coppa per la nona volta sulle 11 partite giocate (anche se nella partita interna contro la Dinamo Zagabria tra i pali c’era Neto). Il tutto in un giorno non casuale per lui, quello della partita numero 100 in Champions League, grazie alla quale è diventato il secondo giocatore italiano della storia dopo Maldini ad arrivare in terza cifra come numero di presenze con la stessa maglia nella massima competizione continentale. 

L’esaltazione di Buffon in ogni caso è l’esaltazione di una squadra che ha fatto della solidità difensiva la sua arma migliore. Anche ieri, sebbene i bianconeri abbiano subito leggermente di più come dimostra appunto il dato sul numero di parate di Buffon, la difesa di Allegri ha retto l’urto di un attacco in grado di segnare fino a questo momento la bellezza di 141 gol totali. 15 minuti di sofferenza nel primo tempo, una decina nel secondo, ma poi una granitica impressione di impenetrabilità difensiva. E anche i numeri parlano chiaro: 11 partite, solo 2 gol subiti, ma soprattutto appena 23 tiri in porta subiti in tutta questa edizione della Champions. A rendere ancora più esplicita l’idea di questa incredibile solidità c’è un altro dato decisamente rilevante, ovvero quello del numero dei tiri in porta subiti dai bianconeri una volta che la squadra è passata in vantaggio: solo 11. Della serie: alla Juve non si segna. Praticamente mai. E se passa in vantaggio la vittoria di fatto è cosa certa. Anche perché, se per caso gli avversari riuscissero a centrare lo specchio, a quel punto interverrebbe lui, la prima e l’ultima certezza dei tifosi bianconeri. Gigi Buffon, ovviamente.   

Numeri, record, statistiche. In tutto, praticamente da sempre, Gigi è proprio un numero 1. E oggi che è arrivato a 39 anni e 100 presenze in Champions, le celebrazioni di compagni, colleghi, allenatori e tifosi di tutto il mondo non si contano più e invadono i social media. Spontanee come i suoi gesti

L’esaltazione di Buffon in ogni caso è l’esaltazione di una squadra che ha fatto della solidità difensiva la sua arma migliore. Anche ieri, sebbene i bianconeri abbiano subito leggermente di più come dimostra appunto il dato sul numero di parate di Buffon, la difesa di Allegri ha retto l’urto di un attacco in grado di segnare fino a questo momento la bellezza di 141 gol totali. 15 minuti di sofferenza nel primo tempo, una decina nel secondo, ma poi una granitica impressione di impenetrabilità difensiva. E anche i numeri parlano chiaro: 11 partite, solo 2 gol subiti, ma soprattutto appena 23 tiri in porta subiti in tutta questa edizione della Champions. A rendere ancora più esplicita l’idea di questa incredibile solidità c’è un altro dato decisamente rilevante, ovvero quello del numero dei tiri in porta subiti dai bianconeri una volta che la squadra è passata in vantaggio: solo 11. Della serie: alla Juve non si segna. Praticamente mai. E se passa in vantaggio la vittoria di fatto è cosa certa. Anche perché, se per caso gli avversari riuscissero a centrare lo specchio, a quel punto interverrebbe lui, la prima e l’ultima certezza dei tifosi bianconeri. Gigi Buffon, ovviamente.   

Numeri, record, statistiche. In tutto, praticamente da sempre, Gigi è proprio un numero 1. E oggi che è arrivato a 39 anni e 100 presenze in Champions, le celebrazioni di compagni, colleghi, allenatori e tifosi di tutto il mondo non si contano più e invadono i social media. Spontanee come i suoi gesti

Un muro invalicabile

L’esaltazione di Buffon in ogni caso deve essere anche l’esaltazione di una squadra che ha fatto della solidità difensiva la sua arma migliore. Anche ieri, sebbene i bianconeri abbiano subito leggermente di più come dimostra appunto il dato sul numero di parate di Buffon, la difesa di Allegri ha retto l’urto di un attacco in grado di segnare fino a questo momento la bellezza di 141 gol stagionali. 15 minuti di sofferenza nel primo tempo, una decina nel secondo, ma poi una granitica impressione di impenetrabilità difensiva. E anche i numeri di tutta la stagione europea parlano chiaro in questo senso: 11 partite, solo 2 gol presi, 6 partite consecutive a porta inviolata, ma soprattutto appena 23 tiri in porta subiti in tutta questa edizione della Champions. A rendere ancora più esplicita l’idea di questa incredibile solidità c’è però anche un altro dato decisamente rilevante, ovvero quello del numero dei tiri in porta subiti dai bianconeri una volta che la squadra è passata in vantaggio. Solo 11. Della serie: alla Juve non si segna. Praticamente mai. E se passa in vantaggio la vittoria di fatto è cosa certa. Anche perché, se per caso gli avversari riuscissero a centrare lo specchio, a quel punto interverrebbe lui, la prima e l’ultima certezza dei tifosi bianconeri. Gigi Buffon, ovviamente.

L’esaltazione dei social

Numeri, record, statistiche. In tutto, praticamente da sempre, Gigi è decisamente un numero 1. E oggi che è arrivato a 39 anni e 100 presenze in Champions, le celebrazioni di compagni, colleghi, allenatori e tifosi di tutto il mondo non si contano più e invadono i social media. C’è chi lo reinterpreta in stile Matrix, chi a notare la sua differenza di età rispetto ai giovani come Mbappé che continuamente provano a mettergli i bastoni tra le ruote del carro della gloria, ma anche, e tanti che chiedono a gran voce che venga premiato con il Pallone d’Oro.  

Fonte: SkySport

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