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Vicenza, Tesoro: “Sfortuna e poco attaccamento”

Antonio Tesoro, direttore sportivo del Vicenza (foto VicenzaCalcio.com)

Salvo improbabili sorprese, il Vicenza sarà costretto a ripartire (nella prossima stagione) dalla Lega Pro. La sconfitta contro il Cittadella ha peggiorato la già complicata situazione in classifica dei biancorossi, che giovedì sera torneranno in campo per affrontare l’ultima partita della stagione contro lo Spezia. Quest’oggi, nella sala stampa dello stadio Menti, ha parlato della situazione il direttore sportivo biancorosso Antonio Tesoro; queste le sue dichiarazioni, riportate dal sito ufficiale della società.

“Ebagua stava bene, me l’ha confermato piangendo”

“Sono molto dispiaciuto per l’esito della stagione – ha detto – le premesse erano già state negative dall’inizio e c’è tanto rammarico perché questa è una piazza importante e non siamo riusciti ad onorarla come era giusto fare. Anzi, con tante prestazioni l’abbiamo disonorata. E’ giusto prendersi delle responsabilità e per quel che mi riguarda sono venuto qui a prendermele. Sono il direttore sportivo del club e ho scelto io i giocatori, in una maniera o nell’altra non c’è da attaccarsi a nulla. Ebagua? Ha fatto 20 partite alla Pro Vercelli tutt’altro che infortunato, ha avuto un’infiammazione nel mese di ottobre ma è venuto da noi il 9 gennaio e non ha mai saltato un allenamento, risultando il migliore nelle prime tre partite. Questa pubalgia non era diagnosticabile. Il ragazzo giovedì scorso mi ha confermato piangendo che lui stava benissimo quando è arrivato, tranne poco prima della partita con la Salernitana che si è sentito male”.

“Mercato? Abbiamo sbagliato a valutare i giocatori che erano già qui”

“Durante il mercato estivo si potevano fare delle valutazioni differenti – ha aggiunto – anche se le valutazioni maggiori le abbiamo sbagliate sui calciatori che avevamo qui come nel caso di Galano e Raicevic. Quest’ultimo è andato via a gennaio e a Bari ha fatto peggio di quando era qui; Ebagua ha fatto meglio di lui. Galano è stato sostituito da De Luca che ha dato un contributo superiore. Poi è andato via Smith ed è arrivato Gucher al suo posto. I numeri dicono che ci è mancato un attaccante come poteva essere Bianchi: Bisoli lo voleva a febbraio e Rolando era disposto a venire a Vicenza, l’operazione non era economicamente proibitiva. Poi il Presidente si informò e gli diedero un feedback totalmente negativo. Alla luce dei fatti, è stato sbagliato. Si poteva fare tutto molto meglio, ma il calcio è fatto di dinamiche. Alcune funzionano, altre sono state devastanti. L’anno scorso le dinamiche furono positive, quest’anno dall’inizio non lo sono state a cominciare dal primo giorno di ritiro”.

“Gli errori si pagano”

“Abbiamo avuto tanti infortuni in quel ritiro, Esposito e Zaccardo sono arrivati il 31 agosto e ci sono voluti due mesi per metterli in piedi. Probabilmente lo staff non è stato in grado di adattare i carichi di lavoro con gli impegni presi. Fabinho? Non pervenuto, quando è arrivato sia io che l’allenatore avevamo dato esito ampiamente positivo, facemmo delle visite approfondite anche alle vene. Ma se supera le visite mediche e poi non può giocare… Quella di Brighenti è una vicenda che non ci ha fatto bene, è stato un altro episodio negativo. Poi ci fu il caso di Raicevic, D’Elia voleva andare in Serie A non perché stava male a Vicenza ma aveva la valigia in mano. Anche Galano voleva andare via. Gli sbagli li paghi. Poi abbiamo cambiato tre allenatori: la squadra non era dell’avviso del ritorno di Lerda ma se non era l’uomo giusto a ottobre non poteva esserlo ad aprile altrimenti non si cambiava. Sono mancati personalità e attaccamento. So di sicuro che quando questa squadra ha provato a giocare a calcio ce l’ha fatta”.

“Sfortuna e pochissimo attaccamento alla maglia”

“Non siamo stati fortunati, la fortuna aiuta gli audaci e noi non lo siamo stati. Non sono io a dover parlare di futuro, la finanziara che detiene le quote del Vicenza stabilirà il da farsi e poi lo comunicherà. Ad oggi non vedo segnali di allarmismo o di abbandono ma io sto male, non è il momento di parlare di quello che farò. Quando si retrocede le persone che hanno causato la retrocessione non si sentono bene. La voglia di rivalsa alberga in ognuno di noi, però penso che la gente abbia bisogno di avere fiducia. Sono stati giorni brutti, questa è la piazza più bella della Serie B per tifosi e storia. Mi sarei tagliato una mano per far bene qui, purtroppo non ci siamo riusciti. Ma la verità è che abbiamo fatto 41 punti e che siamo terzultimi”.

Fonte: SkySport

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