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Derby dei ritiri, il Milan batte l’Inter

Il raduno del Milan a Milanello opposto al ritiro dell’Inter a Brunico (foto da Twitter)

Cinquemila tifosi hanno accolto il raduno del Milan, pochissimi sostenitori hanno salutato invece l’arrivo dei nerazzurri a Brunico. I ritiri delle due milanesi iniziano in modo opposto, proprio come il loro mercato. E Costacurta paragona già questo entusiasmo rossonero a quello del primo raduno dell’era Berlusconi

Il primo derby della stagione va al Milan. I rossoneri battono i cugini dell’Inter nella sfida tra ritiri. Grande entusiasmo a Milanello per il raduno della squadra di Montella, calma piatta a Brunico per il primo “giorno di scuola” degli uomini di Spalletti. Il successo del Milan è testimoniato anche dai numeri: 5mila tifosi hanno accolto Montolivo e compagni a Milanello, mentre ad attendere i nerazzurri a Brunico c’erano davvero pochissimi sostenitori. Il motivo di questa differenza, è inutile nasconderlo, sta soprattutto nell’effetto calciomercato. Il Milan ha sorpreso anche il più ottimista dei tifosi con una campagna acquisti lampo: tanti arrivi e tanti milioni spesi in pochissimo tempo, con un lavoro sopraffino della coppia Fassone-Mirabelli, per regalare a Montella un organico (quasi) completo in tempo per l’inizio dei lavori. Conti, Çalhanoglu, Borini, André Silva, Musacchio, Kessie, Ricardo Rodriguez: un acquisto tira l’altro, come caramelle deliziose da gustare senza fiato. In attesa della ciliegina sulla torta, o “favola a lieto fine” come l’ha definita Mirabelli: il rinnovo di Donnarumma, con le parti sempre più vicine.

Inter, come si cambia in un anno

Gusto e sapore, invece, fino a questo momento ce n’è davvero poco in casa nerazzurra. Per vedere dei volti nuovi nel ritiro dell’Inter bisogna ricorrere ai baby talenti Odgaard e Zaniolo, oltre al veterano Padelli appena arrivato dal Torino. Certo, il compito di sistemare i problemi con il fair play finanziario era prioritario per l’Inter in questa fase. Walter Sabatini è riuscito nell’obiettivo, senza fra l’altro cedere nessuno dei big. Adesso può dedicarsi ai colpi in entrata. Le trattative per Skriniar e Borja Valero sono ormai prossime alla conclusione, ma è impossibile non notare come la tifoseria dell’Inter nel giro di appena un anno si sia decisamente “raffreddata”. Basti pensare al ritiro nerazzurro dell’estate 2016. Gli acquisti di Gabigol e Candreva facevano esaltare i tifosi, che sognavano l’arrivo di un Joao Mario, uno dei migliori giocatori del Portogallo campione d’Europa. Joao Mario è arrivato, ma la stagione è rimasta comunque deludente, con troppi cambi di allenatore e poche gioie sul campo. L’entusiasmo dettato dalla prima sessione di mercato targata Suning si è lentamente affievolito, fino ad arrivare a questo ritiro fin qui sottovoce (nonostante l’arrivo di un allenatore di spessore come Spalletti). 

Milan, il confronto con l’era Berlusconi

Ciò che colpisce di più è proprio il totale ribaltamento dell’entusiasmo che si respira intorno ai ritiri di Milan e Inter rispetto all’anno scorso. Nell’estate 2016 il Milan si radunava tra tanti dubbi, legati soprattutto ai continui slittamenti della cessione del club ai cinesi. I colpi a parametro zero arrivavano, quelli a suon di milioni un po’ meno. Gli arrivi di Lapadula, Sosa e Vangioni non infiammavano la tifoseria rossonera. Mentre in casa Inter, la prima sessione di mercato portata avanti dalla proprietà Suning lasciava spazio ai sogni: Banega, Candreva, Gabigol, Joao Mario erano solo alcuni dei nomi che portavano tanti tifosi a seguire il ritiro dell’Inter, con tante speranze (poi disattese) per la stagione 2016/2017. Un anno dopo, tutto è cambiato. Nel ritiro del Milan si respira un’aria che Alessandro Costacurta paragona al primo storico raduno di Silvio Berlusconi, arrivato in elicottero all’Arena Brera di Milano. Per adesso la vittoria nel “derby dei ritiri” va al Milan, in attesa dell’unica vittoria che conta davvero: quella sul campo.

Fonte: SkySport

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