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Lazio, da emarginato a sorpresa: la rinascita di Luis Alberto

ROMA – Non solo Immobile, Murgia e Inzaghi. La vittoria della Supercoppa italiana contro la Juve porta la firma anche di un insospettabile come Luis Alberto. Nelle varie fasi del ritiro della Lazio, tra Auronzo di Cadore (sulle Dolomiti) e Walchsee (in Austria), una delle sorprese più interessanti è stata certamente il suo rilancio. 

DA VICE-CANDREVA A EMARGINATO – Il centrocampista spagnolo è stato acquistato l’estate scorsa dal Liverpool per circa 4 milioni di euro, con il pesante fardello di “sostituto di Candreva”. Una partenza in salita e in un clima già di per sé incandescente. Se ci si aggiunge anche che Simone Inzaghi non lo vedeva e che lui, risentito, ha accusato più volte il classico “mal di pancia”, tutto lasciava presagire a un’esperienza lampo dello spagnolo a Roma, con potenziale cessione già nel mercato di gennaio. Il ds Tare, però, suo principale sponsor, si è imposto, ha tentato di convincerlo che prima o poi, lavorando da professionista, la sua occasione sarebbe arrivata. Pur senza troppa convinzione Luis Alberto ha accettato. Inzaghi ha continuato a usarlo con il contagocce, ma lui è riuscito a farsi notare: prima di Genoa-Lazio del 15 aprile scorso, Tare aveva parlato a lungo con lui, caricandolo e chiedendogli di fare la differenza non appena ne avesse avuto l’opportunità. E l’ex Liverpool, nei 9 minuti finali che gli sono stati messi a disposizione, ci è riuscito, realizzando il gol del 2-2 a tempo scaduto.

I SEGNALI DI RISVEGLIO A FINE STAGIONE – Da quel momento sono state gettate le basi per costruire la nuova stagione, con un Luis Alberto diverso rispetto a quello arrivato nell’estate 2016. A un anno di distanza, Inzaghi ha scoperto un nuovo giocatore, considerabile a tutti gli effetti un acquisto visto che nella sua prima annata in Italia ha collezionato 382 minuti complessivi. E quando, nel corso della preparazione alla Supercoppa, Keita ha iniziato a mostrare un atteggiamento indolente in allenamento e Felipe Anderson si è chiamato fuori per un problema muscolare, Inzaghi non ha avuto alcun dubbio nel lanciare lo spagnolo titolare contro la Juventus. Inizialmente nel ruolo di mezzala, quello provato e riprovato nel corso dell’estate. Poi alzando il suo raggio d’azione e portandolo vicino a Immobile e Milinkovic, garantendogli più libertà di movimento. 

CON LA JUVENTUS L’ESAME DI MATURITÀ – Una mossa vincente, perché Luis Alberto è stato una delle chiavi tattiche che hanno permesso di vincere contro i campioni d’Italia. Corsa (11,16 km percorsi, secondo solo ai soliti Parolo e Milinkovic), cross (3, primatista insieme a Parolo), recuperi palla e calci piazzati, da questa Supercoppa italiana, Inzaghi ne esce con un nuovo titolare: “Il primo anno a Roma – ha detto dopo la partita lo spagnolo – è stato molto difficile, solo la mia famiglia sa quanto. Il calcio è così, non conta solo l’aspetto calcistico, non basta soltanto continuare a lavorare, ma la testa deve star bene. Le cose ora sono cambiate, ora è arrivata questa vittoria e grazie a Dio è andata bene”. Inzaghi aspetta giustamente un sostituto di Keita, lo ha ribadito in conferenza stampa prima dalla sfida alla Juve. Ma questo Luis Alberto qui, intanto, è già una risorsa in più.

HOEDT A UN PASSO DAL SOUTHAMPTON – La società si sta muovendo per altre operazioni, tra queste quella della cessione di Wesley Hoedt al Southampton. Dall’Inghilterra sono disposti a mettere sul piatto circa 17 milioni, bonus compresi, per il difensore olandese: le parti sono molto vicine alla chiusura dell’operazione.
 

Fonte: Repubblica

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