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Juventus, Marotta: “Mercato logorante, non faremo niente di stravolgente”

VILLAR PEROSA – La Juventus dice (di nuovo) no al Chelsea di Antonio Conte, ma anche al Psg e al Manchester City. Gli addii di Bonucci e Dani Alves possono bastare, e hanno già provocato più di un fastidio ai campioni d’Italia. La difesa bianconera non perderà un altro big. “Alex Sandro ci ha detto che vuole rimanere qui – trancia l’ad Beppe Marotta, intervistato da Sky, Mediaset e Jtv a margine del rituale vernissage della Juventus  -, abbiamo respinto ogni richiesta al mittente”. In uscita, al massimo, ci sono Lichtsteiner e Asamoah, quest’ultimo corteggiato dal Galatasaray: “Non tratteniamo scontenti. Qui non c’è nessun caso di questo tipo, ma ci sono ancora 15 giorni di mercato per gestire le eventuali richieste da altre società”.  Marotta si unisce al coro: il mercato estivo dura troppo e, spesso, intralcia i piani della società: “Come è emerso da più parti, è un mercato troppo logorante, c’è voglia di stringere i tempi di questo calvario”.Allo stesso tempo, però, il dirigente bianconero attende gli ultimissimi giorni di trattative per giocarsi le ultime carte: sul suo taccuino restano i nomi di Spinazzola, Keita, ma non si può escludere l’approdo di un altro centrocampista dopo Matuidi. “Il mercato è ancora lungo, ci sono ancora quindici giorni, può succedere di tutto anche se non faremo niente di stravolgente. L’unico reparto al completo è quello dei portieri: siamo contenti di chi abbiamo tra i pali. Siamo consapevoli di avere una rosa competitiva, ma cercheremo di cogliere le opportunità. Abbiamo creato un modello con obiettivi straordinari. La Juve cerca sempre innesti di qualità”. L’ultimo, il centrocampista francese Blaise Matuidi, è il grande assente in Val Chisone, perché alle prese con le ultime pratiche burocratiche per definire il suo trasferimento da Parigi a Torino: “Abbiamo un accordo verbale con il Psg – prosegue Marotta -, a breve arriverà l’annuncio ufficiale, ma il giocatore non ha avuto tempo di venire qui”. L’innesto di Matuidi potrebbe convincere Allegri a mettere in naftalina il vecchio modulo per virare verso un 4-3 e fantasia che in parte sconfesserebbe un mercato estivo improntato sulla ricerca di esterni offensivi adatti al 4-2-3-1 (come dimostrano gli 86 milioni più bonus stanziati per Bernardeschi e Douglas Costa): “Non teniamo conto di un solo modulo. La società sceglie giocatori di spessore internazionale e di qualità tecnica e tattica, dopodiché sta ad Allegri adattarli, opera che il tecnico sta facendo nel migliore dei modi”. 

A 48 ore dal debutto in campionato, sabato (ore 18) all’Allianz Stadium contro il Cagliari, la Signora ha una voglia matta di dimenticare Cardiff e il ko in Supercoppa Italiana e di ritrovare autostima e fame: “Siamo gruppo che l’anno scorso ha fatto cose straordinarie – prosegue Beppe Marotta -, ci è mancata soltanto la ciliegina sulla torta. Il Real Madrid ha dato una lezione anche al Barcelona… Il nostro resta un gruppo vincente, che non necessitava di grandi cambiamenti”. Quanto alla difesa, finita sotto processo perché impallinata dieci volte nelle ultime cinque uscite estive: “La stagione non si valuta con una gara di Supercoppa. Spiace per la sconfitta contro la Lazio, ma abbiamo una squadra pronta per il campionato”.

Il ko in Supercoppa e i 35 gradi al sole di Villar Perosa non hanno comunque scoraggiato i 4.800 tifosi accorsi nel feudo bianconero per il rituale vernissage di metà agosto. L’atmosfera però sembra diversa rispetto agli anni scorsi. C’è meno gente, meno passione e, a tratti, un silenzio quasi monastico. Il più applaudito è il presidente Andrea Agnelli, accompagnato in Val Chisone dal vicepresidente Pavel Nedved e dall’ad Beppe Marotta ma non dal cugino John Elkann, alle prese con (altri) impegni famigliari.

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Fonte: Repubblica

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