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Sampdoria, Giampaolo: “Schick non è sereno, a Firenze non ci sarà”

GENOVAGiampaolo, è una bella fortuna incontrare una Fiorentina costruita da poco?
“Sono una squadra tutta nuova, potrebbero avere ancora problemi d’amalgama e d’intesa, di conoscenze come amo dire io. Non lo nego, meglio adesso che più in là. Resta però una formazione molto forte e la qualità spesso annulla certi difetti di crescita, fa compiere passi avanti molto in fretta. La considero una gara complicata, dove sarebbe molto positivo per noi tornare a casa con un risultato positivo, dando continuità alla vittoria contro il Benevento”.

Dove avete portato a casa i tre punti, soffrendo però le pene dell’inferno.
“In realtà per un’ora la squadra è andata molto bene, poi si è ritrovata senza birra. Il fatto di aver subito molte ripartenze è dovuto all’ottimismo che c’era nella testa dei miei giocatori. Capivano di poter osare e, persa la palla, spesso si sono trovati sbilanciati e con troppa distanza fra i reparti. Giocare troppo lunghi è un difetto, bisogna rimediare. E’ anche vero però che contro la Fiorentina saremo più guardinghi, anche se non snatureremo le nostre caratteristiche e cercheremo comunque d’imporre il nostro gioco”.

E’ stata per la grande sofferenza che lei ha disertato la sala stampa o per il mal di pancia dovuto al mercato?
“In via ufficiale si è parlato di stress e non bisogna mai smentire la verità sbandierata. Ognuno è libero di fare le proprie considerazioni, fatto sta che il giorno dopo avevo già la testa alla Fiorentina, pronto a giocarmela con le risorse che ho”.

Non sembra però contento di come la società stia operando sul mercato.
“Penso che una valutazione vada fatta alla fine. Mancano ancora quattro giorni alla chiusura delle trattative, molti sono ancora i punti interrogativi e alla vigilia di una partita non ne voglio parlare. Al sabato io penso solo al campo”.

A proposito: Schick si è allenato tutta la settimana con voi. Lo porterà a Firenze?
“Avrei voluto, ma il giocatore mi ha chiesto di non convocarlo, perché non si sente sereno. E’ frastornato da tutte le voci di mercato e ho preferito, seppure a malincuore, lasciarlo in pace”.  

Dei nuovi ha impressionato Ramirez.
“Ha qualità e può darci una grossa mano. Stimo Alvarez, ma in questo momento Ramirez è più avanti nelle gerarchie. E giocherà lui”.

Kownacki?
“So che molti si sono stupiti per il fatto che contro il Benevento abbia inserito Bonazzoli, poi ceduto alla Spal, e non lui. Ma su Kownacki non ho cambiato idea. E’ ricettivo, attento, s’impegna molto, ha qualità. Diventerà un giocatore forte, deve solo capire come ci si muove nel campionato italiano. Bisogna aspettarlo, avere pazienza. Ma sono convinto che crescerà molto”.

Murru?
“Su di lui bisogna lavorare. E’ un giocatore d’assalto, aggressivo, spinge molto. Deve migliorare nella fase difensiva. Mi auguro lo faccia in fretta”.

Anche perché Pavlovic è in partenza e non è stato nemmeno convocato. Ci sarebbe la possibilità di mettere Ferrari al centro e Regini a sinistra.
“Io credo che non sia giusto stravolgere ogni volta la difesa. Come non penso che il nuovo arrivato debba giocare per forza, se ha un grande nome o è stato pagato tanto. Ferrari sta imparando, Murru anche, vanno inseriti piano piano.  Sapendo che Regini, ovunque la metta, è una garanzia”.

La Fiorentina nelle ultime venti partite in casa ne ha persa una. La Sampdoria non vince su quel campo da tredici anni. Brutti segnali?
“E’ un avversario forte, ma credo che con sacrificio e idee possiamo giocarcela alla pari. Di sicuro non partiamo battuti. Imporsi su quel campo può essere un’impresa. Ma più il compito è arduo, più il traguardo è affascina
 

Fonte: Repubblica

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