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Siria, la nazionale in esilio si gioca i Mondiali

La Siria festeggia un gol durante le qualificazioni Mondiali 2018 (Getty)

Contro l’Iran la Siria si gioca l’accesso ai mondiali. La squadra siriana, che gioca le partite di casa in Malesia, può raggiungere un traguardo storico e regalare una speranza al suo popolo

Nello stadio di Teheran si giocherà Iran-Siria, la partita che può regalare alla nazionale siriana la qualificazione ai mondiali 2018. La Siria è terza con gli stessi punti dell’Uzbekistan ma una migliore differenza reti, gli uzbeki giocano in casa contro la Corea del Sud, che è quasi certa di passare ma non può stare tranquilla. Alla Siria potrebbe bastare un pareggio se la Corea del Sud farà la stessa cosa. Se però l’Uzbekistan dovesse vincere, anche la Siria sarà costretta a farlo, cercando di superare la temibile difesa iraniana e sperando nel secondo posto che vorrebbe dire qualificazione diretta. La Siria è una nazionale di esuli, che ha disputato l’ultima partita in patria sei anni fa. Oggi gioca le partite di casa allo stadio Hang Jebat di Malacca, in Malesia, dopo che gli Stati vicini si sono rifiutati di ospitarla. Tra questi Paesi il Qatar, che fa parte dello stesso girone ed è stato sconfitto proprio dai siriani nell’ultimo match delle qualificazioni. 

La squadra affronterà la sfida con l’Iran senza particolari ansie da prestazione, dopo aver superato l’ostacolo più difficile, quello della sopravvivenza in un Paese devastato dalla guerra, dove gli stadi sono diventati magazzini per l’artiglieria. 38 calciatori sono stati assassinati dal regime di Assad: Jihad Qassab, uno dei giocatori più forti, è stato arrestato nel 2014 prima di sparire nel nulla. La stella della squadra è Omar Khrbin, centrocampista offensivo 23enne che gioca negli Emirati Arabi. Suo cugino, Osama Omari, è probabilmente il giocatore più importante rimasto in patria: è l’attaccante dell’Al-Whada Damasco, capocannoniere del campionato  ma non può espatriare perché è arruolato. La Nazionale siriana lascerà ai suoi tifosi un messaggio di speranza  anche se non dovesse raggiungere la qualificazione, ma il sogno è quello di provare le stesse emozioni di Majd Eddin Ghazal, bronzo nel salto in alto ai Mondiali di atletica di Londra.

Fonte: SkySport

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