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De Grandis: Milan, la parola chiave è Immobile

La parola chiave è IMMOBILE.

Come il centravanti della Lazio, tre gol e un assist. Come la difesa del Milan, piantata nelle quattro occasioni, e in almeno altre quattro non concretizzate dall’attacco laziale.
Immobile contro gli immobili. E sorprende che tra i blocchi di marmo rossi e neri ci sia anche Bonucci, considerato poco più di un anno fa “il miglior difensore del mondo” da un allenatore non qualsiasi come Pep Guardiola.

La giornata nera (e anche rossa) ci può stare, intendiamoci. Ma alcuni limiti di Bonucci sembrano antichi, e legati a una mobilità, appunto, complicata nell’uno contro uno. Ciro Immobile, che dopo il rigore segna il secondo gol sfruttando un pallone che scavalca Bonucci, e il terzo grazie a un assist che buca Musacchio, a un certo punto scherza Leo saltandolo con una finta di sopracciglio e puntando Donnarumma… Troppo facile di fronte a una squadra costata più di tutte in estate, e nel duello col difensore che Guardiola avrebbe pagato a peso d’oro.

Non è colpa solo di Bonucci, ci mancherebbe. Sicuramente la sofferenza è di tutta la retroguardia milanista e di un sistema di gioco che non aiuta a nasconderne i difetti. Montella ci dovrà riflettere sopra. Magari inserendo Romagnoli, in una difesa a tre che permetta a Bonucci di risparrmiarsi continui compiti di copertura e di elevarsi a eccellente regista difensivo.

Se Montella gli porgerà la mano e l’assistenza di Romagnoli, forse eviterà che Bonucci riesca ad “accorciare” su Ciro Immobile, solo a fine partita. E non per sfilargli la palla, quanto per ricordargli che contro giocatori di tale carisma, certe bravate (né insulti né prese in giro, attenzione… ma tre gol, un assist, un dribbling umiliante e un tentativo di pallonetto da centrocampo) proprio non si devono fare.

Fonte: SkySport

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