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Benevento-Roma 0-4: doppio Dzeko e due autogol. tutto facile per Di Francesco

BENEVENTO – Dal tris al Verona al poker al Benevento. La Roma fa il pieno di fiducia al Vigorito, migliora il suo storico record assoluto di vittorie esterne consecutive in campionato (9) e prosegue il suo processo di crescita. Come sabato sera con gli scaligeri, anche la sfida con i campani non ha presentato alcun problema per gli uomini di Di Francesco a cui è bastato mettere sul piatto della bilancia la propria maggior classe e fisicità per dare una spallata agli avversari.

DZEKO SI E’ RIPRESO LA ROMA – La principale nota lieta per il tecnico giallorosso arriva da Dzeko, mattatore assoluto dell’incontro che, con un pizzico di fortuna in più, avrebbe potuto chiudere addirittura con 6 reti all’attivo visti i due pali colpiti oltre alla doppietta e i due interventi alla disperata di Lucioni e Venuti che gli hanno impedito di centrare altre due volte il bersaglio a porta vuota. Dal mal di solitudine, lamentato appena una settimana fa dopo l’Atletico, insomma, sembrano passati anni. Ma merita un apprezzamento anche Kolarov, padrone della fascia sinistra, sempre più leader della squadra. Se si vuole cercare il pelo nell’uovo c’è qualcosa che va rivisto nella fase difensiva visto che nel finale, a punteggio acquisito, alcuni meccanismi non hanno funzionato e il reparto ha ballato. Ma aver concluso la terza gara di fila a porta inviolata non può che aiutare Di Francesco a trovare la quadratura migliore e ad affinare la tattica del fuorigoco.

DI FRANCESCO CONFERMA UNDER – Costretto a rinunciare a Nainggolan, Di Francesco ha deciso di rilanciare Strootman, confermando Pellegrini. Ha tenuto a riposo Manolas e De Rossi, dando spazio a Jesus e Gonalons e, davanti, oltre a restituire la maglia da titolare a Perotti, ha dato fiducia a Under, preferendolo a Defrel. Sul fronte opposto Baroni, privo di D’Alessandro, Ciciretti, Antei e Djimsiti, ha deciso di mettere Letizia a destra e Venuti al centro in difesa, ha adattato Memushaj a fare l’esterno destro a centrocampo, ha rilanciato in mezzo Cataldi e, infine, ha piazzato Puscas accanto a Coda, escludendo Armenteros.

CATALDI SPAVENTA ALISSON – Per sopperire all’enorme divario tecnico, il Benevento in avvio ha messo gambe e cuore. La Roma ha sofferto ed eludere il pressing e, non a caso, dopo aver impegnato Belec con Dzeko, ha rischiato grosso in un contropiede (18′): le è andata bene che Cataldi, smarcato in area da Coda non abbia trovato lo specchio della porta con un destro a giro da favorevole posizione.

DZEKO, GOL E PALO – Gli uomini di Di Francesco hanno capito di non poter scherzare e, cambiando passo, hanno letteralmente travolto gli avversari. Al 22′ è arrivato il primo gol, realizzato a porta vuota da Dzeko, puntuale nel finalizzare una prorompente discesa di Kolarov. Galvanizzato, il centravanti bosniaco ha provato ancora a colpire ma prima si è visto salvare sulla linea da Lucioni un pallonetto di testa e poi ha colpito in pieno il palo alla sinistra di Belec con un pregevole destro in girata dal limite.

LUCIONI FA HARAKIRI, DZEKO CALA IL TRIS – Per assistere al 2-0, però, è bastato attendere pochi minuti: al 35′ Gonalons ha lanciato perfettamente nello spazio sulla destra Peres il cui cross basso è stato deviato in porta da Lucioni, intervenuto in scivolata per cercare di evitare a Dzeko di realizzare la seconda rete a porta vuota. Il n. 9 romanista si è rifatto comunque con gli interessi in avvio di ripresa (52′): ha ricevuto palla al limite da Perotti e l’ha scaraventata nell’angolo con un pregevole sinistro a giro rasoterra.

VENUTI IMITA LUCIONI – Dopo aver impegnato ancora Belec con Pellegrini, la Roma si è inevitabilmente rilassata ma il Benevento non ha saputo approfittarne. Le migliori occasioni per accorciare le distanze sono capitate a Coda che, scappato per due volte a Jesus sul filo del fuorigioco, non ha avuto la lucidità per superare Alisson. La Roma ha ringraziato e, al 74′, ha calato il poker fotocopiando l’azione del 2-0: il cross basso e teso di Kolarov stavola ha trovato sulla traiettoria Venuti che, nel tentativo di anticipare ancora Dzeko, ha fatto harakiri, imitando Lucioni.

TRAVERSA DI DZEKO – Nel finale c’è stato giusto il tempo di rivedere Florenzi alto a destra dopo 3 anni, Dzeko colpire, con un forte sinistro, il secondo legno della serata e Cataldi mancare il gol della bandiera su un gentile regalo da Kolarov. L’emblema, per l’ex laziale come per il Benevento, di una giornata da dimenticare in fretta.

BENEVENTO-ROMA 0-4 (0-2)
Benevento (4-4-2): Belec, Letizia, Lucioni, Venuti, Di Chiara, Memushaj, Chibsah, Cataldi, Lazaar (al 18′ st Parigini), Coda (dal 29′ st Armenteros), Puscas (22 Brignoli, 4 Del Pinto, 14 Viola, 18 Gyamfi, 24 Kanoute, 87 Lombardi, 95 Gravillon). All.: Baroni.
Roma (4-3-3): Alisson, Kolarov, Juan Jesus, Fazio, B. Peres, Strootman, Gonalons, Pellegrini (22′ st Gerson), Perotti (dal 29′ st Florenzi), Dzeko, Under (dal 1′ st El Shaarawy) (18 Lobont, 28 Skorupsky, 15 Moreno, 16 De Rossi, 23 Defrel, 24 Florenzi,44 Manolas, 48 Antonucci, 55 Castan). All.: Di Francesco.
Arbitro: Fabbri di Ravenna 6.
Reti: al 21′ pt e al 6′ st Dzeko, 34′ pt autorete di Lucioni, 28′ st autorete di Venuti.
Angoli: 9-2 per la Roma.
Recupero: 0′ e 2′.
Ammoniti: Di Chiara e Parigini per gioco scorretto.
Var: 0.
Spettatori: 14.839 (7.763 abbonati).

Fonte: Repubblica

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