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Verona-Sampdoria 0-0: tante occasioni, ma nessun gol

VERONA –  Alla fine è 0 a 0. E il punto, sebbene sia frutto di un lavoro strategico non indifferente, in particolare del Verona, non regala sorrisi. Non li regala al Verona, perché è un… brodino. Non li offre a Giampaolo, perché la Sampdoria del bel gioco, pensando forse al Milan, sembra accontentarsi. Alla vigilia i tecnici si sono scambiati reciproci complimenti. Pecchia ha messo in guardia il suo Verona, ridotto all’osso – soprattutto in difesa – da infortuni e squalifiche. Giampaolo ha invece detto che la classifica non fa testo e il Verona ha qualità. Il tecnico di Giulianova ha infine stuzzicato l’ambizione della sua nuova Samp, fin qui protagonista di un brillante avvio.

Parole cui seguono i fatti. Perché il Verona dei “superstiti” fa della compattezza e della pazienza le sue armi. Gioca un primo tempo chiudendo ogni linea di passaggio, quelle centrali predilette dagli ospiti, mentre i blucerchiati – trovando spazi chiusi – non riescono a dare all’assalto al fortino con la necessaria velocità di esecuzione negli scambi.

Ne esce un match molto chiuso, ma con il Verona lucido nel ripartire, sfruttando le buone geometrie tra centrocampisti, in evidenza Bessa, e soprattutto gli spazi amplissimi lasciati dall’ospite soprattutto a destra, dove Pecchia fa debuttare il classe 1996 Bearzotti, centrocampista “adattato”, che fa bene il suo compito “tormentando” il dirimpettaio Murru. E’ proprio dalla destra, col sostegno dei centrocampisti, che il Verona costruisce le migliori chance di un primo tempo avaro di emozioni, dominato com’è dal contrasto ruvido, tollerato da Manganiello, e dal reciproco rispetto. Nella migliore delle occasioni di casa, Bessa si inserisce e crossa, Valori da due passi calcia addosso a Puggioni. Lo schema si ripete, pochi minuti dopo, quando una bella finta di un Pazzini molto altruista, libera Verde davanti a Puggioni. L’ala, anziché crossare, tira dall’angolo, consentendo al portiere di chiudere senza difficoltà.

Sul lato opposto, poco da dire. Attacchi senza nerbo, timore di mettere il piede (il Verona fa “legna”, viste le necessità) Silvestre arriva con un attimo di ritardo sul secondo palo in inserimento profondo, Quagliarella esercita i riflessi e le ansie di Nicholas, contestato nei giorni scorsi, con un tiro da troppo distante. Insomma… pochino.

E non è che la prima parte della ripresa regali ritmi e giocate molto differenti. Il Verona col passare dei minuti si arrocca, effetto umanamente comprensibile del solo punticino finora conquistato. Pazzini finisce la benzina, la sua occasione migliore è un tardivo inserimento, Puggioni coraggiosamente lo anticipa di testa, ma quando entra Kean, lo stadio ne approfitta per contestare Pecchia.

La lettura dell’allenatore avvocato della gara, però, è ineccepibile. In suo sostegno c’è Bessa, che corre, che tira (Puggioni da lui costretto all’intervento più difficile), il solo a dare personalità in mezzo. E Giampaolo mette Ramirez tardivamente. Dal piede dell’uruguagio nascono due delle tre grosse occasioni avute dagli ospiti nella ripresa. La prima un colpo di testa a porta vuota, sventato col corpo da Heurtaux sulla linea di porta (il Var conferma il non tocco di mani), poi una conclusione a giro dal limite su cui Nicholas vola a spazzare via le polemiche, con una smanacciata decisiva. Anche Zapata risparmiato in avvio mette scompiglio negli ultimi secondi, una solida inzuccata a Nicholaas battuto viene miracolosamente deviata sul palo in acrobazia da Caracciolo, splendido debutto in massima serie. Finisce 0 a 0. Il Verona dei cerotti muove la classifica, la Samp si risveglia troppo tardi   

VERONA-SAMPDORIA 0-0
HELLAS VERONA: Nicolas; Bearzotti, Caracciolo, Heurtaux, Romulo; Fossati (86′ Buchel), Zuculini B., Bessa; Verde, Pazzini (75′ Kean), Valoti (79′ Zaccagni). All.: Pecchia.
SAMPDORIA: Puggioni; Bereszynski, Silvestre, Regini, Murru; Linetty (90′ Verre), Torreira, Praet; Alvarez (51′ Ramirez), Quagliarella (51′ Zapata), Caprari. All.: Giampaolo.
ARBITRO: Manganiello

Fonte: Repubblica

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