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I migliori panchinari della Serie A

Presenze da titolare: 0

Ingressi dalla panchina: 12

Gol: 3

In una normale logica di squadra, un giocatore che entra dalla panchina e fa bene dovrebbe poi guadagnarsi un posto da titolare, prima o poi. Babacar è fra i pochi che, pur facendo bene da anni partendo dalla panchina, non ha mai manipolato le gerarchie e continua ormai a giocare solo da subentrato. Col fatalismo e la rassegnazione di chi sembra aver perso ogni speranza di diventare un giorno titolare.

Del resto la sproporzione fra sue prestazioni da subentrato e quelle da titolare si mantiene così profonda, e da così tanto tempo, che ormai sembra far parte della persona di Babacar quanto i tiri di piatto a giro mezzi smorti e l’iconica scritta “El Khouma” dietro la maglia. È davvero tutta una carriera così. Dal 2009 al 2011, per dire, Babacar ha giocato 3 volte da titolare e 20 partendo dalla panchina. Lo scorso anno ha segnato 10 gol, quasi tutti però partendo dalla panchina, risolvendo un gran numero di situazioni compromesse. Il gol dell’1 a 0 di Fiorentina Bologna; il 2 a 1 contro il Palermo – segnato al 93’; doppietta contro l’Inter in un’inconcepibile 5 a 4; il 2 a 2 contro la Sampdoria; il pareggio contro la Lazio, in una partita vinta poi 3 a 2.

Quest’anno la Fiorentina avrebbe potuto puntare su di lui, ma non sembra mai il momento giusto per farlo, e così i “viola” hanno preferito Simeone. Babacar così deve ancora fare la sua prima presenza da titolare, nonostante abbia segnato già (3 gol) quasi come Simeone (4): un paradosso vivente.

L’unica stagione giocata titolare da Babacar è quella 2013/14 col Modena. Se sommiamo le ultime due stagioni Babacar ha una media di circa un gol ogni due ore di gioco, simile ad attaccanti tipo Mertens o Dzeko. È impossibile stabilire se è più facile o più difficile segnare più in gol in poche briciole di partite – alterando quindi la media realizzativa: se da una parte si può approfittare di spazi ampi, squadre stanche o atteggiamenti al contrario spregiudicati; dall’altra bisogna subito entrare in temperatura partita. Babacar in realtà non sembra far niente per entrare bene in campo: sembra sempre svogliato, sull’orlo della depressione, si infastidisce subito. In questo senso il suo impatto in termini realizzativi è inspiegabile, magico. In compenso tira un numero scandaloso di volte in porta, in questa stagione la sua media è di 5 tiri ogni 90 minuti.

Per certi versi Babacar è il contrario del supersub del tipo Lukaku. Se il terzino della Lazio viene inserito in corsa per massimizzare il suo strapotere fisico; Babacar subentra perché sembra che solo contro squadre stanche la sua intensità agonistica – fiacchissima – è sostenibile. Babacar ha l’aria di un centravanti d’altri tempi, disinteressato a tutti gli aspetti del gioco che non riguardino il gol e il suo appagamento egocentrico. In questo è l’esatta anti-tesi di Simeone, generoso in ogni situazione, concentrato nell’offrire il massimo contributo al collettivo, ma senza un rapporto troppo diretto con la porta avversaria.

Per Pioli allora è troppo semplice scegliere Simeone dal primo minuto, per poi far entrare Babacar quando gli avversari sono stanchi quanto lui, o quando la squadra deve aggrapparsi alla sua capacità realizzativa.

Giampaolo Pazzini

Fonte: SkySport

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