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Insigne: “Napoli, è l’anno buono. Higuain…”

Per Lorenzo Insigne è il momento più importante della carriera: il Napoli è in vetta alla classifica di Serie A e il sogno Scudetto è più vivo che mai. L’attaccante azzurro è un trascinatore, simbolo di una città che ci crede: “Ho sempre pensato di diventare un calciatore e di giocare al San Paolo con il Napoli. Sono fiero di questo perché ho fatto tanti sacrifici insieme alla mia famiglia e questo è un motivo d’orgoglio per me e i miei genitori, che non mi hanno fatto mancare nulla, nemmeno nei momenti di difficoltà”, ha raccontato a La Gazzetta dello Sport. “L’anno buono? Penso proprio di sì, ne siamo consapevoli. Gli altri anni andavamo in campo pensando che quella partita l’avremmo pure potuta pareggiare o perdere. Ho sentito dire che avremmo scelto di uscire dalla Champions per pensare al campionato, ma non è così. Speravo di andare avanti in Champions, abbiamo compromesso tutto nella prima partita con lo Shakhtar, perché l’abbiamo sottovalutato, lo ammetto. Ora abbiamo un’altra competizione, proveremo a vincerla: l’Europa League è un trofeo importante”.

“A Napoli sto bene, spero di restare più a lungo possibile”

Tre gli allenatori che hanno finora cresciuto Insigne: Mazzarri, Benitez e Sarri. Il 26enne di Frattamaggiore racconta: “Con Mazzarri ero piccolo, era il primo anno di A e ho giocato poco. Mi disse che dovevo giocarmi una chance in ritiro con Vargas. Mi sono sempre guadagnato tutto con le mie forze, gli dissi di scegliere liberamente e che avrei lavorato duro. Ho conquistato la sua fiducia, anche se ho giocato poco e in un ruolo che non ho mai fatto, giocavo seconda punta. Con Benitez ho fatto l’esterno, anche se con un altro modulo, ho accettato perché era giusto seguire un allenatore con la sua esperienza. Facevo tutta la fascia e questo mi ha aiutato a interpretare pure la fase difensiva. Sarri mi chiese di fare il trequartista, all’inizio i risultati furono negativi e si passò al 4-3-3, il modulo che preferisco, che facevo con Zeman. I movimenti sono diversi, mi vengono naturali”. In estate anche il rinnovo con il Napoli fino al 2022: “Per ora sto bene qui e spero di rimanerci più a lungo possibile. Il presidente, poi, sappiamo com’è, magari domani si sveglia e vuole vendermi (ride, ndr). A parte tutto, io vivo il momento. Poi, la vita del calciatore, si sa, è corta. In genere si decide sempre in due, comunque”.

Fonte: SkySport

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