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Roma, Riise-gol: quell’ultima vittoria a casa Juve

Juventus-Roma, una partita che John Arne Riise ricorda con molto piacere. Era il 2009-2010 quando l’ex esterno della Roma segno ben otto gol in Serie A, uno dei quali al 92’ contro i bianconeri, utile a fissare il 2-1 finale. Il norvegese, oggi ancora in campo con una squadra di quarta divisione, il Rollon, ha parlato a RomaTV proprio di quell’episodio: “È sempre speciale quando segni contro una grande squadra – ha detto – Forse il mio gol alla Juventus è quello che mi ha semplificato la carriera a Roma. Pizarro aveva conquistato il pallone, ho subito pensato a buttarmi in area perché era l’ultimo minuto. L’area era vuota, non c’erano Totti, Vucinic, Perrotta e sono andato. Ho sbracciato per farmi vedere da Pizarro perché ero solo sul secondo palo. Con la sua grande visione di gioco mi ha dato una palla perfetta. Mentre la palla arrivava ho pensato prima di rimetterla al centro per un compagno, poi di stopparla e tirare, ma man mano che si avvicinava ho pensato di colpirla di testa. Vedere la palla entrare è stato… non sapevo nemmeno cosa fare. Ho iniziato a correre verso la curva, non vedevo i compagni, feci loro solo cenno di seguirmi”.

“Roma ha un posto speciale nel mio cuore”

Riise si sente ancora giallorosso: “Roma ha un posto speciale nel mio cuore – ha ammesso – Sono stato a Roma tre anni e a volte rimpiango di essermene andato, soprattutto quando torno qui perché la gente mi dimostra ancora tanto affetto. Quando sono arrivato, non sapevo cosa aspettarmi perché io non parlavo l’italiano e sapevo che gli Italiani non parlavano molto bene l’inglese. Giocare con Totti per me è stato bellissimo, sapevo che avrei giocato insieme ad uno dei calciatori più forti in assoluto. È stato facile innamorarsi della squadra e dei tifosi, quelli della Roma sono molto passionali. Se vinci vai in paradiso, se perdi può essere un problema. Io ho vissuto entrambe le cose, ma questa situazione si spiega con il grande attaccamento alla squadra. Volevo vivere quello che vivevano i tifosi. Volevo essere uno di loro. Ci sono pochi club dove il legame tra la squadra e i tifosi è cosi forte. Ho avuto la fortuna di giocare nel Liverpool dove è simile. Totti e De Rossi? Sono delle leggende. L’Olimpico è qualcosa di speciale. Mi ricordo i big match e quelli di Champions League. Sentivo l’inno e mi ricordava You’ll Never Walk Alone del Liverpool. Devi viverlo per capirlo”.  

Fonte: SkySport

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