Serie A, le migliori giocate della 20^ giornata

La partita contro la Sampdoria è probabilmente una delle migliori prestazioni della carriera di Massimo Coda, ed è complicato scindere i destini del Benevento dell’ultima settimana da quella del suo centravanti, che si è trasformato nella perfetta sinestesia della rinascita dei sanniti: sei dei sette punti in classifica dei campani sono arrivati a cavallo di due giornate, in uno storico back-to-back, con due vittorie nelle quali il ruolo del numero 11 è stato più che preponderante, quasi assolutista, con tre reti e un assist.

A metà del secondo tempo il Benevento è ancora in svantaggio, ma sta cominciando a macinare gioco da qualche minuto: Massimo Coda, fin lì, in linea con la narrativa che mescola sfortuna e sgangheratezza, ha già collezionato un palo, una traversa e un errore sottoporta abbastanza ordinario.

Nicholas Viola recupera l’ennesimo pallone arpionandolo dai piedi di Linetty. È importante soffermarci per un secondo su questa giocata, che innescherà quella ancor più bella di Coda, perché Viola in tutto ha vinto per 8 volte il possesso palla contro la Samp. Pochi minuti prima (come si vede nel replay che anticipa di pochi istanti l’azione del pareggio), in un duello inscritto nel cerchio di centrocampo come fosse marcato con il fuoco, aveva stoicamente difeso un pallone attivando l’arpione sinistro, in tackle, per due volte consecutive, estrema forma di ribellione e rivalsa contro tocchi un po’ approssimativi.

Il lancio di Viola pesca Coda leggermente defilato sulla destra. I difensori della Samp non sembrano troppo preoccupati, a parte Ferrari che cerca affannosamente di recuperare, dando l’impressione di essere l’unico a presagire la pericolosità del contesto. Coda ha un buon primo controllo, con il destro; gli riesce così bene l’addomesticamento della palla che deve sembrargli naturale disegnare con la gamba sinistra a compasso un doppio passo e aggiustarsi la sfera sul sinistro con un tocco del tacco. Il tiro a giro è solo la conclusione inevitabile di una giocata stilisticamente perfetta.

Poco dopo Coda segnerà anche il gol del vantaggio con un bel calcio di punizione e servirà a Brignola l’assist del momentaneo 3-1. In tutto, a fine partita, avrà tirato 8 volte: nelle ultime due partite ogni 3 tiri contro la porta avversaria sono finiti in gol, e mi sembra un manifesto eloquente non solo di quanto Coda sia on fire, ma anche di quanto certe volte, a gennaio, per cominciare l’assurda sfida per salvarsi, sia sufficiente scavare nelle motivazioni di certi giocatori anziché inseguire placebo dai cognomi esotici.

Fonte: SkySport

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