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Chiellini: “Troppi imitano Guardiola. Kane? Super”

È il prototipo del difensore centrale all’italiana: tecnica discreta abbinata a grande temperamento, senso della posizione e grinta. Un guerriero, Giorgio Chiellini, perno della Juventus e della nazionale italiana. Argomenti trattati dal numero 3 bianconero nel corso di una lunga intervista concessa al Daily Mail, con tanti altri punti toccati: da Conte a Guardiola, il centrale della Juve non si è per nulla risparmiato. Partendo dal proprio passato: “Non sono nato con grandi capacità tecniche. Dovevo migliorare e lavorare. Centinaia e centinaia di giocatori hanno talento, sia fisico che tecnico, ma in pochi riescono a sfondare. Hai bisogno di crederci per davvero, con tutto te stesso. Non sono mai stato il migliore rispetto ai miei coetanei. Ero un po’ come il brutto anatroccolo, perché non sono bello da veder giocare, ma sono sempre migliorato. Questa è sicuramente la mia migliore qualità: adesso ho 34 anni e sto vivendo la mia migliore stagione. Non c’è davvero nessun segreto: solo tanta passione e lavoro”.

Conte e il Mondiale

“Con lui non è dura solo in partita. È difficile per tutto il giorno, in ogni sessione di allenamento. È come un sergente di ferro. Abbiamo sentito qualcosa di molto speciale per cinque anni con lui tra Juventus e Nazionale. Quando finisci di allenarti non sei stanco… sei decisamente morto. Puoi farlo solo perché credi in quello che fa, se lo segui sei al cento per cento. Tutti si danno energia tra di loro, sicuramente è uno tra i migliori. Questa estate per noi sarà come un pugno nello stomaco. Leggerò degli articoli e controllerò i punteggi, ma non riesco a immaginare di stare seduto alla TV a guardare il Mondiale a casa mia.

Pep e i difensori centrali

“È sicuramente un allenatore fantastico con una mente fantastica, ma gli allenatori italiani hanno provato a copiarlo, senza le stesse conoscenze e negli ultimi dieci anni abbiamo perso davvero la nostra identità. Abbiamo perso l’identità dei Maldini, Baresi, Cannavaro, Nesta, Bergomi, Gentile, Scirea. Tra il 1984 e il 1995, il migliore è Leonardo Bonucci. In dieci anni, non siamo riusciti a lanciare un buon difensore. Spero che adesso ricominceremo e rilanceremo il calcio italiano. Il mancato arrivo al Mondiale è la prova tangibile del nostro problema”.

Fonte: SkySport

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