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Guardiola multato dalla FA: “Messaggio politico”

Non un momento semplice per Pep Guardiola. L’allenatore del Manchester City, dopo essere stato sorprendentemente eliminato in FA Cup dal Wigan, squadra di terza divisione, è stato sanzionato dalla FA per non aver rispettato i regolamenti pubblicitari, per aver violato il kit imposto dalla federazione calcistica inglese e per aver indossato qualcosa che avesse un chiaro messaggio politico. Nello specifico, Guardiola in più occasioni ha indossato sui propri indumenti un nastro giallo per sostenere i politici imprigionati in Catalogna, dove è nato. Quando in passato si era paventata l’ipotesi di una multa o di una sospensione a causa del ‘famoso’ nastro giallo, Gardiola aveva affermato che sarebbe stato felice di affrontarla per una giusta causa. Adesso il manager del City avrà tempo fino alle ore 18 del prossimo 5 marzo per rispondere alla sanzione.

Il comunicato della FA

Ad annunciare la sanzione nei confronti di Guardiola è stata la stessa FA con questa nota apparsa sul proprio sito ufficiale: “Il manager del Manchester City Pep Guardiola è stato accusato di aver violato il kit della FA e i regolamenti pubblicitari. La sanzione dello spagnolo è ‘per aver indossato un messaggio politico, in particolare un nastro giallo’. Guardiola ha tempo fino alle 18:00 del 5 marzo per rispondere alle accuse”.

Perquisito l’aereo privato: le forze dell’ordine cercavano Puigdemont

Non solo la squalifica della FA, anche un altro episodio ha caratterizzato la settimana di Pep Guardiola. Rientrato domenica scorsa a Barcellona dal Regno Unito con a bordo tutti i familiari dell’allenatore del Manchester City, l’aereo privato di Guardiola è stato sottoposto ad un’attenta perquisizione da parte delle forze dell’ordine spagnole, che ritenevano che all’interno potesse esservi nascosto l’ex presidente della Catalogna accusato di ribellione Carles Puigdemont, in esilio da tre mesi in Belgio e sul quale pende un mandato di arresto in territorio spagnolo dalla fine dell’anno passato. L’episodio avvenuto all’aeroporto di El Prat non è il primo: secondo quanto riportato da diversi media iberici, infatti, l’aeromobile dell’allenatore catalano sarebbe già stato perquisito in un’altra occasione, mentre in un’altra circostanza anche l’auto della figlia di Guardiola sarebbe stata controllata per lo stesso motivo.

La conferma di Guardiola

Le verifiche delle forze dell’ordine sarebbero avvenute una volta che l’allenatore catalano e i suoi familiari erano scesi dall’aereo. A confermare l’accaduto è stato lo stesso Pep Guardiola, sostenitore dichiarato dell’indipendenza della Catalogna e per questo finito nel mirino della Guardia Civil, che lo ha anche inserito nell’elenco dei ribelli. Interrogato in conferenza stampa sulle voci riguardanti la perquisizione del suo aereo privato, l’allenatore del Manchester City ha raccontato quanto successo. “Mi ha spiegato tutto mia moglie – ha detto Guardiola -, è successo proprio quello che è stato riportato. Immagino sia stata la Guardia Civil o la polizia, non ho idea di quali siano in questo momento le leggi aeroportuarie. Ma credo che avessero il diritto di salire a perquisire. Sono saliti, hanno visto che c’era soltanto la nostra famiglia, sono andati via e nulla più”. Fonti di polizia hanno precisato che i controlli effettuati fossero di routine e che nessuno sapesse che quello fosse l’aereo della famiglia Guardiola. 

Fonte: Sky

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