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Porrà racconta Gattuso: “Un fighter rimasto paisà”

Gattuso è un formidabile valore aggiunto. Per parlare di Ringhio è giusto partire dalle sue origini, che lui, orgogliosamente, rivendica di continuo. C’è questa rabbia sana, costruttiva. Lui dice “da terrone che l’ha spinto in alto”. Nonostante non avesse il piede sopraffino si è spinto lassù e adesso è arrivato al naturale approdo, cioè la panchina del Milan. Gattuso ci fa capire che il talento è qualcosa che non è per forza innato, ma è qualcosa che si può anche costruire. È un processo evolutivo, spingendo al massimo le proprie potenzialità. Ed è quello che ha fatto da giocatore, e poi da allenatore. Gattuso è sempre stato una specie di “fighter”, è sempre entrato in scivolata, nella vita e anche sul campo. Ha avuto anche il coraggio in andare a giocare all’estero, un’esperienza che lo ha formato e temprato. Ma Gattuso è rimasto “paisà” dovunque, a Glasgow, a Berlino con Lippi e continua ancora ad essere così ed a picchiare duro sempre sugli stessi concetti: fatica, lavoro, intensità. Cerca di spigarlo a questi ragazzi del Milan che hanno un’età media molto bassa e cerca di spiegare loro che occorre non fare mai confusione tra diritti e doveri. E che devono imparare a crescere in una comunità gerarchica, come era la sua ai tempi di quando giocava.

Fonte: SkySport

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